Istat: peggiora il rapporto deficit-Pil (12,1%), scende la pressione fiscale
Per i primi tre mesi del 2023 l’Istat ha messo in evidenza un peggioramento del deficit e un deciso calo della pressione fiscale. Nel primo trimestre di quest’anno si registra un indebitamento netto intorno al -12,1%, contro il -11,3% del primo trimestre 2022. Per quanto riguarda la pressione fiscale, invece, viene calcolata al 37%, in diminuzione di 0,9 punti percentuali rispetto al primo trimestre 2002. In estrema sintesi questi sono i dati che emergono dalla fotografia scattata dall’Istat per i primi tre mesi dell’anno relativamente a conti pubblici, famiglie ed imprese.
Si aggrava il rapporto deficit-Pil
Tra i dati messi in evidenza dall’Istat, spicca il peggioramento del deficit-Pil dell’Italia. Nel corso dei primi tre mesi di quest’anno è stato registrato un indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche (AP) in rapporto al Pil pari a -12,1%, mentre nello stesso periodo del 2022 era del -11,3%. Il saldo primario delle AP – che corrisponde all’indebitamento al netto degli interessi passivi – è negativo, con un’incidenza sul Pil pari al -8,8%, mentre nel primo trimestre 2022 si attestava a -7,6%.
Negativo anche il saldo corrente delle AP, con un’incidenza sul Pil pari al -6% (nel primo trimestre 2022 era -5,9%). Per quanto riguarda la pressione fiscale, questa si allevia al 37%, registrando una riduzione di 0,9 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2022.
Il reddito disponibile delle famiglie è aumentato del 3,2% rispetto al primo trimestre 2023. La spesa per i consumi finali è cresciuta dello 0,6%. Per quanto riguarda la propensione al risparmio delle famiglie, secondo l’Istat risulta essere pari al 7,6%, in crescita di 2,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.
Infine, si attesta al 43,7% la quota di profitto delle società non finanziarie, in calo di 0,9 punti percentuali rispetto al primo trimestre 2023. Il tasso di investimento delle società non finanziarie, pari al 24%, è diminuito di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.
Peggiora l’indebitamento delle AP
Commentando i dati appena diffusi, l’Istat ha messo in evidenza che, nel corso del primo trimestre 2023, l’indebitamento delle AP in rapporto al Pil ha registrato un vero e proprio peggioramento rispetto allo stesso periodo del 2022. A pesare sul risultato finale è stata una minore incidenza delle entrate, riflesso in una riduzione della pressione fiscale.
L’istituto ha poi sottolineato che “il potere d’acquisto delle famiglie è aumentato del 3,1% rispetto al trimestre precedente, grazie al sensibile rallentamento della dinamica dei prezzi. La propensione al risparmio delle famiglie, pur continuando il suo calo in termini tendenziali, ha segnato il primo aumento in termini congiunturali dopo diversi trimestri di diminuzione”.