Parla il cripto-strategist: Bitcoin, è a questo livello che dovete comprare aggressivamente
A dispetto dei recenti sell off, che hanno portato il Bitcoin a soffrire una perdita del 15% dall’inizio dell’anno e superiore a -40% dal record testato a dicembre, alcuni strategist rimangono positivi sulla moneta digitale numero uno al mondo.
In particolare Tom Lee, responsabile della divisione di ricerca di Fundstrat Global Advisors, ritiene che il Bitcoin salirà fino a $25.000 entro la fine dell’anno e che balzerà fino a $125.000 entro il 2022.
Per il momento, dopo le recenti violente oscillazioni, Lee afferma che si posizionerà in modo aggressivo sull’asset a un valore di $9.000 circa.
Da segnalare che Lee è lo strategist di Wall Street più importante che la criptovaluta, e le sue dichiarazioni sono tenute in alta considerazione da chi desidera scommettere sull’asset digitale.
In un report diffuso nella giornata di ieri, Lee scrive di “credere che il minimo principale sia attorno a $9.000, livello in corrispondenza del quale saremo ‘buyer aggressivi’. Intravediamo nella soglia dei 9.000 dollari la più grande opportunità di acquisto del 2018″.
Nella sua analisi, Lee ha comunicato anche i target price fissati per tre altre altre monete digitali.
In particolare, lo strategist prevede che l’Ethereum salirà del 90% rispetto ai 1000 dollari testati nelle ultime ore (riagguantati dopo che i forti smobilizzi avevano portato i prezzi a bucare la soglia), fino a $1.900 entro la fine dell’anno. Anche l’Ethereum classic è previsto in rialzo del 90%, a $60, mentre il NEO, valuta digitale sviluppata dalla Cina, a suo avviso balzerà del 50% rispetto ai livelli della vigilia, per attestarsi fino a $225 entro fine 2018.
Da un punto di vista dell’analisi tecnica, dal report di Fundstrat emerge che la soglia di 10.000 dollari rappresenterà un’area di supporto importante per i prezzi del Bitcoin, e che dovrebbe confermarsi, anche, la parte più bassa del range di trading in cui la moneta oscillerà nel corso di quest’anno.
Altri livelli di supporto importanti sono $7.500 e $5.500, entrambi visti lo scorso novembre.
Per quanto la view rimanga rialzista sulle criptovalute, c’è da dire che i guadagni stimati sono ben poca cosa rispetto ai ritorni massicci che sono stati incassati nel 2017: il Bitcoin ha guadagnato +2000% nei 12 mesi fino a dicembre, salendo sopra $19.800 nella piattaforma Coinbase; l’Ethereum è volato del 9.600% fin oltre $770, secondo CoinMarketCap. E il Ripple ha battuto tutti, nel 2017, con un rally +35.500% che lo ha portato a salire a $2,30 alla fine dello scorso anno.
Intanto, si chiude una settimana piuttosto concitata per il Bitcoin:
Nelle ultime 24 ore il Bitcoin ha testato un massimo intraday a $12.045,09, balzando del 30,9% dal minimo di due giorni fa, a $9.199,59 (rilevazioni CoinDesk). Nelle contrattazioni asiatiche, la criptovaluta ha fatto poi dietrofront, bucando la soglia dei 12.000 dollari e scendendo a $11.477,39.
Ora sale del 3% circa a $11.748,71, mentre l’Ethereum avanza del 2,86% a $1.068,35. Il Ripple, anche, avanza del 3% circa a $1,66.
Intanto, a smontare il Bitcoin ci pensa il Premio Nobel per l’economia Robert Shiller che, nel corso di un’intervista rilasciata alla Cnbc in vista del World Economic Forum – che si aprirà come di consueto a Davos, Svizzera – ha avvertito che l’asset potrà esistere anche tra 100 anni, ma che probabilmente è destinato a “collassare del tutto”.