Outlook 2025: Goldman Sachs long su oro, S&P500 visto a 6.500 punti
Fine anno, tempo di bilanci e di outlook. Wall Street ha ancora fiato per correre e il nuovo obbiettivo fissato da Goldman Sachs è quota 6.500 punti entro la fine del 2025. In tema di commodity la banca Usa conferma il target sull’oro che, secondo le stime degli esperti, toccherà nel 2025 i 3.000 dollari l’oncia.
Wall Street: obiettivo 6.500 punti per l’S&P500 nel 2025
Nel report dal titolo “2025 US Equity Outlook: The Art of the Deal“, gli analisti di Goldman Sachs hanno aggiornato le stime su Wall Strert. “Prevediamo che l’indice S&P 500 salirà a 6.500 entro la fine del 2025, con un aumento dei prezzi dell’11% rispetto al livello attuale e un rendimento totale del 12% con i dividendi – affermano gli esperti -. La nostra view si basa su una continua espansione economica degli Stati Uniti, su una crescita degli utili dell’11% nel 2025 e del 7% nel 2026 e su un multiplo P/E di 21,5 volte alla fine del prossimo anno, con una compressione dell’1% rispetto all’attuale P/E di 21,7 volte”.
In particolare, soffermandosi sull’equity, gli esperti mettono in evidenza alcune strategie per il 2025.
Tra cui “Think big”, con i titoli “Magnifici 7” (Amazon, Apple, Google, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla) che continueranno a performare i 493 titoli dell’S&P500 nel 2025, anche se “la riduzione della crescita dell’Eps determinerà la riduzione del divario di performance”, ma invita anche guardare all’attività di fusioni e acquisizioni (M&A). Attenzione alle piccole imprese, ma anche a quelle che fanno leva sulla monetizzazione dell’Intelligenza Artificiale. Goldman Sachs indica overweight su alcuni settori, come quello dei software, utility e materiali.
Goldman long sull’oro
Non solo equity. In un secondo report dal titolo “2025 Outlook: Stay Selective, Hedge the Tails” Goldman Sachs si sofferma sul mondo delle commodity e consiglia “Go For Gold”, “puntate sull’oro”. L’incertezza politica negli Stati Uniti per il 2025 rafforza il ruolo di diversificazione delle materie prime nei portafogli. In particolare, secondo la view di Goldman Sachs, posizioni lunghe in oro e petrolio possono fungere da copertura importante contro l’inflazione e i rischi geopolitici, tra cui l’escalation dei dazi (oro), le disruption di natura geopolitica delle forniture di petrolio (petrolio e probabilmente oro) e i timori legati al debito (oro).
“L’incertezza politica degli Stati Uniti e il recente consolidamento forniscono un punto di ingresso interessante per la nostra view high-conviction long sull’oro, con supporto strutturale dalla domanda di oro delle banche centrali e supporto ciclico dai tagli della Fed – si legge nel report -. Manteniamo la nostra previsione di 3.000 dollari per dicembre 2025”.
Tra i temi in evidenza c’è la continua domanda da parte delle banche centrali, quintuplicata dal congelamento delle riserve russe nel 2022 a causa dei timori per eventuali sanzioni finanziarie, ma anche dei crescenti dubbi sulla sostenibilità del debito statunitense. Tra i fattori ciclici spicca invece l’atteso allentamento monetario della Federal Reserve (pur “senza fretta“), che dovrebbe tagliare i tassi e portarli nel range 3,25%-3,5% entro il terzo trimestre 2025, favorendo un aumento graduale dei flussi in ETF sull’oro. Una minore attività speculativa potrebbe invece frenare parzialmente il rally.