Notizie Valute e materie prime Oro: perchè il prezzo salirà a 3mila dollari. La view di Plenisfer per il 2025

Oro: perchè il prezzo salirà a 3mila dollari. La view di Plenisfer per il 2025

23 Gennaio 2025 14:49

Oro in pausa oggi dopo i recenti rialzi, che hanno portato il metallo giallo a rivedere nelle scorse sedute il livello più alto da ottobre 2024. Oro che segna un calo di circa l’1% prima dell’avvio di Wall Street ma che viaggia sempre sopra la soglia dei 2.700 dollari l’oncia. Ma quali sono le prospettive per il metallo prezioso dopo la corsa degli ultimi anni? Gli analisti e strategist restano positivi, con una view bullish sul gold.

Sono, infatti, tre anni che l’oro corre e anche nel 2024 il prezzo del metallo giallo ha toccato massimi storici, chiudendo l’anno con una performance notevole che è stata battuta solo da quella del Nasdaq. A spingere sull’acceleratore diversi fattori. Ad individuarli Diego Franzin, head of portfolio strategies di Plenisfer Investments SGR che con l’occasione indica la probabile traiettoria dei prezzi dell’oro per il 2025.

L’oro sale: ecco i motivi

A trainare i prezzi in primis gli acquisti da parte delle banche centrali. Cina, India e Turchia hanno incrementato le loro riserve auree per diversificare gli asset a discapito del dollaro. Complessivamente le banche centrali hanno acquistato a livello globale 694 tonnellate di oro nei primi nove mesi del 2024 e la Banca Popolare Cinese ha annunciato a novembre che riprenderà gli acquisti di oro dopo una pausa di sei mesi.

A sostenere l’oro anche l’incertezza connessa all’evoluzione geopolitica, dai conflitti in Ucraina e Medio Oriente che spingono gli investitori verso un bene rifugio come l’oro, alle incertezze connesse alle future politiche di Trump. Secondo l’analista difatti, la vittoria elettorale di Trump a novembre ha fornito uno degli scenari più favorevoli per l’oro, poiché ha aumentato l’incertezza geopolitica, cui si è aggiunta l’attesa di una spesa fiscale in ulteriore crescita negli USA.

Infine, le politiche monetarie. “Se nella fase di aumento dei tassi di interesse, l’oro rappresentava la protezione di eccellenza contro l’inflazione che le politiche monetarie combattevano, sostiene Franzin, nell’attuale fase di riduzione dei tassi di interesse, continua ad offrire un’alternativa rispetto ad altre asset class, anche se il costo beneficio di detenerlo è aumentato. Dopo che la Fed ha abbassato i tassi a dicembre, i prezzi dell’oro hanno subito un leggero calo dopo. Ma l’analista ricorda anche che la banca centrale statunitense guidata da Jerome Powell ha anche indicato che nell’anno in corso i tassi scenderanno più lentamente di quanto previsto in precedenza.

I tre ruoli dell’oro nel 2025

I fattori descritti continueranno nel 2025, anno in cui secondo alcune stime l’oro potrebbe raggiungere i 3.000 dollari l’oncia. A far da traino anche una possibile ripresa dell’inflazione connessa alle politiche fiscali e commerciali del nuovo Presidente Trump e alle attese di un ulteriore aumento del debito pubblico record statunitense.

L’analista di Plenisfer sostiene che, “indipendentemente dall’andamento di breve termine del prezzo, l’oro continuerà a svolgere anche nel 2025 diverse funzioni chiave in un portafoglio d’investimento. “ Continuerà ad essere un forte elemento di diversificazione, contribuendo a contenere la volatilità del portafoglio grazie alla sua bassa correlazione con altri asset”.

Ma non solo. L’oro “continuerà a offrire protezione dall’inflazione, che storicamente, si presenta a ondate e che, soprattutto negli USA, potrebbe restare sopra i livelli oggi attesi dai mercati”. E infine, “continuerà a rappresentare un bene rifugio, in tempi di incertezza economica o geopolitica” conclude Franzin.