Oro: il sentiment rialzista tocca nuovi record. Ecco cosa stanno facendo gli investitori in ETP leva long e short
Focus sul sentiment degli investitori nei confronti dell’oro, che si è rafforzato nelle ultime ore, a seguito del dato deludente relativo alle vendite al dettaglio degli Stati Uniti. Nel mese di dicembre, l’indicatore è sceso dell’1,2%, riportando il trend peggiore in quasi dieci anni. Il conseguente indebolimento dell’oro ha dato una spinta al bene rifugio per eccellenza. Oggi i prezzi del contratto spot sono poco mossi attorno a $1.312 l’oncia, dopo aver guadagnato alla vigilia lo 0,5%, segnando la crescita più sostenuta a livello intraday dal 30 gennaio scorso. Gli analisti di Wisdom Tree commentano la performance del metallo prezioso nella nota “Oro, il sentiment rialzista degli investitori raggiunge nuovi massimi”.
“In un contesto di volatilità ciclica dei mercati, gli investitori cercano esposizioni sull’oro, un asset spesso considerato in ottica di copertura difensiva. Gli investitori in ETP leva long e short (S&L) hanno gradualmente aumentato il loro atteggiamento rialzista nei confronti dell’oro dalla prima metà del 2017, raggiungendo livelli record nel 2019. La leva media degli investitori sugli ETP sull’oro ha raggiunto il livello più alto di tutti i tempi, pari a 1,97x nel gennaio 2019. Gli investitori in ETP azionari a leva S&L utilizzano il rally di gennaio per realizzare profitti e ridurre l’esposizione in futuro. Con la ripresa a gennaio del mercato statunitense (S&P +7%), gli investitori in ETP a leva long e short sembrano aver realizzato profitti, vendendo 4,3 miliardi di dollari di ETP a leva long – il secondo maggior singolo deflusso mensile dalla crisi finanziaria. Tenendo conto dei fattori di leva finanziaria dei prodotti venduti, ciò equivale a diluire le posizioni azionarie per 10,4 miliardi di dollari”.
Wisdom Tree continua:
“Questi flussi potrebbero riflettere l’idea che il rally azionario di gennaio non continuerà. In effetti, gli investitori non solo hanno liquidato le posizioni a leva long, ma hanno anche aumentato le loro posizioni short in azioni di 2,4 miliardi di dollari nel mese di gennaio (un aumento del 20% nelle posizioni short). Tenendo conto dei fattori di leva dei prodotti short acquistati, ciò equivale all’acquisto di 5,8 miliardi di dollari di posizioni short in azioni”.
Ancora, dal report emerge che “gli investitori in ETP a reddito fisso a leva long e short continuano a ridurre la loro esposizione short a reddito fisso negli Stati Uniti, con le posizioni scese ad un minimo da 10 anni e le posizioni short sui Bund tedeschi e i BTP italiani scese ai minimi da 2 anni. A gennaio gli investitori a leva long e short hanno riscattato 130 milioni di dollari detenuti in ETP short sul debito pubblico americano (6% del totale delle masse in gestione). Riteniamo che ciò rifletta le opinioni sempre più ribassiste degli investitori sul tasso d’inflazione e sul ritmo degli aumenti dei tassi d’interesse in corso negli Stati Uniti e in Europa.
Asset allocation globale
- Le masse in gestione a livello globale in ETP a leva short e long alla fine di gennaio erano di 76,3 miliardi di dollari.
- Il 34% del totale è detenuto in strumenti short con fattori di leva che oscillano tra -1x e -3x. Il 66% delle masse in gestione è detenuto in strumenti long con fattori di leva tra +2 e leve superiori. Il fattore di leva con gli asset maggiori è +x2, con il 42% delle masse totali.
- In termini di asset allocation, gli ETP azionari sono i più popolari con l’82% delle masse totali, seguiti da quelli sulle materie prime, 8%, e reddito fisso, 7%. Il rimanente è allocato tra le valute e gli ETP alternativi.
- I più grandi ETP a leva long e short sono quelli long sull’azionario giapponese: 5 miliardi di dollari per il Next Funds Nikkei 225 Leveraged Index ETF.