Ora, cosa succede dopo i record? Tutti gli scenari di WisdomTree
L’oro ha ancora una volta superato se stesso, toccando un nuovo massimo storico di 2.668,90 dollari l’oncia. Gli eventi di settembre hanno creato la tempesta perfetta per il metallo prezioso: tassi d’interesse in calo, rendimenti obbligazionari in discesa, un dollaro in difficoltà, e un clima geopolitico sempre più instabile. Mentre l’incertezza economica domina la scena, quali potrebbero essere i prossimi traguardi del metallo giallo? A cercare di fornire una rispsota al quesito è l’analisi di WisdomTree.
La corsa dell’oro
Per l’ennesima volta, l’oro ha toccato un nuovo massimo. Sembra che a settembre tutti i pianeti del metallo fossero allineati:
- la Fed si è unita a molte altre banche centrali nel tagliare i tassi d’interesse; 2. i rendimenti obbligazionari sono scesi in modo aggressivo; 3. il dollaro USA si è deprezzato, toccando il valore più basso da 14 mesi; 4. i rischi geopolitici continuano a intensificarsi e 5. la Banca popolare della Cina si è impegnata in un’aggressiva azione di stimolo monetario, con forti segnali di un imminente stimolo fiscale da parte del governo. In un contesto caratterizzato da taglio dei tassi, ansia geopolitica e forte sentiment degli investitori nei confronti del metallo, riteniamo che l’oro abbia il potenziale per continuare a salire.
Utilizzando il modello proprietario di WisdomTree sull’oro, si può vedere che quest’ultimo ha raggiunto un chiaro punto di svolta nell’estate del 2024, quando i precedenti venti contrari, ossia l’aumento dei rendimenti obbligazionari e l’apprezzamento del dollaro USA, hanno ceduto il posto a un rally obbligazionario e al deprezzamento della valuta statunitense. Pertanto, a contribuire al rialzo del prezzo dell’oro sono tutti e quattro i fattori indicati nel nostro modello interno.
Le previsioni di WisdomTree
Utilizzando il suo modello sull’oro, WisdomTree ha prodotto previsioni compatibili con diversi scenari macroeconomici. Notiamo che, al momento, le valutazioni sull’economia sono particolarmente variegate e il consenso del mercato cambia rapidamente. Come abbiamo illustrato in precedenza, il mercato è apparso più ottimista della Fed circa il ritmo e l’entità dell’allentamento monetario, sulla base dei grafici a punti pubblicati. In effetti, dati sul mercato del lavoro più forti del previsto e inflazione ostinata stanno portando i mercati a moderare le proprie aspettative. I dati sull’attività economica, il mercato del lavoro e i prezzi, che verranno pubblicati nel corso del prossimo mese negli Stati Uniti, potrebbero essere influenzati dalle perturbazioni causate dall’uragano, dallo sciopero dei lavoratori portuali e dai preparativi per le elezioni, per cui potremmo assistere a una gamma di interpretazioni più ampia rispetto al normale.
Lo scenario medio
L0 scenario di consenso tiene conto della media dei pareri del Bloomberg Survey of Professional Economists sull’inflazione, sul dollaro USA e sulle previsioni relative ai rendimenti dei titoli di Stato, ipotizzando che l’inflazione continui a scendere (stabilizzandosi su valori prossimi ma leggermente superiori all’obiettivo delle banche centrali), che il dollaro si deprezzi e che i rendimenti obbligazionari diminuiscano. Sebbene il consenso non si aspetta che i rendimenti obbligazionari tornino ai minimi di metà settembre, si prevede comunque che scendano rispetto ai livelli attuali. Il consenso si basa sul taglio dei tassi da parte della Fed, passando dal 5,00% di settembre 2024 al 3,50% a settembre 2025.
In assenza di una previsione di consenso sul sentiment nei confronti dell’oro, riduciamo il numero di posizioni speculative a 260.000, rispetto alle oltre 300.000 del momento in cui il presente documento è redatto (14 ottobre 2024). Visti i rischi geopolitici menzionati in precedenza, il posizionamento superiore alla media sembra appropriato. L’oro è un bene molto ricercato nei periodi di tensione economica, finanziaria e geopolitica, quindi tali fattori potrebbero far migliorare ulteriormente il sentiment nei confronti del metallo.
Nello scenario di consenso, l’oro raggiunge i 3.030 USD/oncia entro il terzo trimestre del 2025, ovvero una cifra nettamente al di sopra del massimo di settembre 2024. Tuttavia, prima di toccare tale vetta, i prezzi potrebbero in parte attenuarsi nei prossimi mesi.
Lo scenario rialzista
In questo scenario, l’inflazione rimane ferma a un livello più alto, forse a causa di shock commerciali o legati a specifiche materie prime. La Fed continua comunque il suo ciclo di tagli, riconoscendo che le fonti dell’inflazione sono al di fuori del suo controllo e agendo in modo coerente con le altre parti del suo triplice mandato politico (ovvero massima occupazione e tassi di interesse a lungo termine moderati). Nel frattempo, una combinazione di notevoli rischi geopolitici e timori di errori politici mantiene alto il sentiment nei confronti dell’oro (espresso dal posizionamento speculativo).
In questo scenario, l’oro potrebbe raggiungere i 3.360 USD/oncia entro il terzo trimestre del 2025.
Lo scenario ribassista
Questo scenario rappresenta una revisione della politica della Fed, con la banca centrale che rimane ben distante dai tagli dei tassi previsti dal consenso. I rendimenti obbligazionari continuano a salire. Al momento della scrittura (14 ottobre 2024), i rendimenti obbligazionari statunitensi a 10 anni sono saliti al 4,10% da un minimo del 3,62% a metà settembre. Nello scenario orso, i rendimenti obbligazionari salgono al 4,30% e vi rimangono. Poiché la Fed non recupera più il ritardo che ha accumulato rispetto alle altre banche centrali, il dollaro USA si apprezza. L’inflazione scende al di sotto del target in un contesto monetario rigido. In questo scenario riduciamo anche il posizionamento speculativo netto, con l’ipotesi che alcuni dei rischi geopolitici si raffreddino e non vengano sostituiti da nuovi timori di recessione.
Quindi, l’oro inizialmente precipita a 2.200 USD/oncia, concludendo il quarto trimestre del 2024 con la maggior parte della correzione anticipata. L’oro termina poi l’orizzonte di previsione (To3 2025) a 2.440 USD/oncia.