Nuovo sprint per Piazza Affari. Fca sopra muro 20 euro, brilla anche Telecom
Massimi da luglio 2015 per Piazza Affari che questa mattina ha dato un nuovo colpo di gas sotto la spinta dell’accordo per porre fine allo shutdown, ossia la chiusura di alcune amministrazioni federali negli Stati Uniti scattata venerdì scorso. Ieri sera i democratici del Senato hanno accettato di votare per finanziare il governo fino all’8 febbraio. Il problema dell’innalzamento del tetto del debito è stato solamente rimandato, ma i mercati hanno sfruttato l’occasione per toccare i nuovi massimi.
Ieri i tre principali indici statunitensi hanno infatti aggiornato i massimi storici sotto la spinta anche di solide trimestrali e sulle attese per l’impatto su economia e utili della riforma fiscale (e anche dell’eventuale piano di spesa pubblica).
L’indice Ftse Mib si è spinto in avvio fino a 24.050 punti, in rialzo di oltre mezzo punto percentuale. Si tratta di livelli che non vedeva da luglio 2015. Il Ftse Mib ha chiuso in rialzo ben 13 delle prime 15 sedute dell’anno con un progresso cumulato vicino al 10%. Un ulteriore colpo di reni nell’ordine dei 100 punti porterebbe l’indice guida di Piazza Affari all’attacco dei massimi dal lontano 2008.
Fca al raddoppio in un anno, superati i 20 euro
Il rally di Piazza Affari vede in prima fila i testimonial bancari: Bper sale dell’1,22%, mentre Ubi Banca sale dello 0,58% con le ultime indiscrezioni che vedono la banca bergamasca aprire al capitolo cessioni di crediti deteriorati.
Nuovo scatto in Borsa per Fca. Il titolo del gruppo nato dalla fusione tra Fiat e Chrysler ha varcato questa mattina per la prima volta la soglia dei 20 euro (+2% con massimo storico a 20,20 euro). Oggi gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno alzato il prezzo obiettivo su Fca a quota 22 euro. Da inizio anno il titolo Fca segna un balzo di oltre il 32% con quotazioni più che raddoppiate negli ultimi 12 mesi.
Telecom Italia guarda a voci di M&A in Europa
Infine corre anche oggi Telecom Italia, già tonica alla vigilia dopo l’uscita dell’indiscrezione circa un abboccamento tra Orange e Deutsche Telekom per valutare una fusione alla pari. I colloqui, secondo quanto riportato da Le Monde, sarebbero intercorsi tra maggio e settembre, per poi tramontare soprattutto per una governance che sarebbe stata troppo sbilanciata a favore di Deutsche Telekom. “Le indiscrezioni suggeriscono che gli operatori di tlc stanno tornando a guardare a possibili consolidamenti extra-nazionali. In questo contesto Telecom Italia rappresenta chiaramente un possibile target anche se le norme sul golden power recentemente rafforzate e per la prima volta applicate su Vivendi rendono difficile pensare a un’operazione non concordata con il Governo”, commenta Equita Sim.