Nuovo green bond da Generali, l’outlook di S&P sulle obbligazioni sostenibili
Generali lancia un nuovo green bond da 500 milioni, confermando il forte interesse degli istituzionali per questo tipo di strumenti. Secondo un report di S&P Global, i green bond continueranno a trainare il mercato delle obbligazioni sostenibili per tutto il 2023, dopo aver registrato livelli record nella prima metà dell’anno.
Quinto green bond per Generali
Assicurazioni Generali ha completato con successo il collocamento del suo quinto green bond, da 500 milioni di euro. Si tratta di un titolo Tier 2 denominato in euro con scadenza settembre 2033, emesso in formato “green” ai sensi del proprio Sustainability Bond Framework.
L’operazione rispetta l’impegno di Generali in materia di sostenibilità, poiché un importo corrispondente ai proventi netti dei titoli sarà utilizzato per finanziare/rifinanziare “Eligible Green Projects”.
In fase di collocamento sono stati raccolti ordini superiori a € 1,1 miliardi, oltre 2 volte l’offerta, da una base altamente diversificata di circa 180 investitori istituzionali internazionali, compresa una presenza significativa di fondi con mandati sostenibili/SRI.
L’emissione ha suscitato un forte interesse da parte degli investitori internazionali, che hanno rappresentato circa il 90% degli ordini collocati, confermando la forte reputazione di cui gode il Gruppo sui mercati internazionali. In particolare, il 39% dei Titoli è stato allocato ad investitori francesi, il 14% ad investitori in Germania e Austria, seguiti da Gran Bretagna e Irlanda con il 13%.
Le altre obbligazioni sostenibili di Generali
L’integrazione della sostenibilità nei processi strategici del Gruppo Generali è avvenuta attraverso un’attenta valutazione degli impatti dei cambiamenti climatici sulle sue attività. Questo approccio ha guidato anche la gestione finanziaria del Gruppo, portando all’emissione di diversi green bonds.
Il primo strumento di questo tipo è stato emesso nel 2019, per un importo di 750 milioni. L’iniziativa, volta a finanziare progetti di ottimizzazione energetica del patrimonio immobiliare del Gruppo, ha riscosso un notevole successo, con ordini finali superiori a 2,7 miliardi di euro. Nel 2020, il Gruppo ha emesso un secondo green bond da 600 milioni di euro, che ha riscontrato una domanda oltre i 4,5 miliardi di euro.
I successivi anni hanno visto Generali continuare sulla stessa strada. Nel 2021, il Gruppo ha emesso un “sustainability bond” da 500 milioni di euro, ampliando il precedente Green Bond Framework. Il 2022 ha visto l’emissione di un nuovo bond green secondo il Sustainability Bond Framework del Gruppo. Infine, nel 2023, Generali ha emesso un quarto green bond da 500 milioni di euro, con ordini per 3,9 miliardi. Queste iniziative hanno rafforzato la posizione di leadership del Gruppo in termini di sostenibilità, raccogliendo ordini da un’ampia base di investitori istituzionali internazionali.
L’outlook di S&P sui green, social e sustainable bond
Proprio in questi giorni S&P Global ha pubblicato una ricerca sul tema (“Global Sustainable Bonds 2023 Issuance To Exceed $900 Billion”), fornendo il proprio outlook sulle prospettive per il mercato dei green, social, sustainable, and sustainability-linked bond (GSSSB) nella seconda metà dell’anno.
Dal report emerge che, nonostante la stagnazione delle emissioni obbligazionarie tradizionali, il segmento degli strumenti GSSSB dovrebbe continuare a crescere, raggiungendo un totale fra 900 e 1.000 miliardi di dollari, corrispondenti ad una quota tra il 14% e il 16% delle emissioni totali di bond.
Secondo S&P Global, il 2023 sarà il secondo anno migliore di sempre per le emissioni di GSSSB (dopo il 2021). I green bond continueranno a dominare il mercato (59% nella prima metà dell’anno), mentre le emissioni di obbligazioni sociali e sostenibili potrebbero diminuire a causa dei dubbi sulla credibilità degli obiettivi, pur contribuendo alle emissioni complessive.
L’Europa rimarrà la regione leader per i GSSSB. Le emissioni nordamericane potrebbero incontrare alcuni ostacoli, mentre aree come il Medio Oriente e l’America Latina potrebbero rafforzare la presenza dei mercati emergenti.
Le diverse tipologie di obbligazioni sostenibili
Le obbligazioni GSSSB possono essere ripartite in due categorie principali. Le Sustainability-linked bonds (SLBs) sono strumenti le cui caratteristiche finanziarie o strutturali possono variare a seconda che l’emittente raggiunga obiettivi di sostenibilità predefiniti.
I cosiddetti Use-of-proceeds bonds sono titoli i cui proventi netti (o un importo equivalente agli stessi) vengono utilizzati esclusivamente per finanziare o rifinanziare, in parte o integralmente, progetti green/sociali nuovi e/o esistenti.
Questa seconda classe racchiude tre principali sottocategorie, individuate sulla base dell’utilizzo dei proventi:
- I green bond raccolgono fondi per progetti con finalità ambientali (ad esempio energia rinnovabile, edifici green o agricoltura sostenibile).
- I social bond utilizzano le risorse per specifiche questioni sociali e/o per raggiungere risultati come il miglioramento della sicurezza alimentare, l’accesso a istruzione, assistenza sanitaria e finanziamenti, soprattutto, ma non esclusivamente, per determinati target di popolazione.
- I sustainability bonds, invece, usano i proventi per progetti con benefici sia ambientali che sociali.
Infine, esistono transition bonds emessi appositamente per sostenere obiettivi di transizione climatica, rivolti prevalentemente a emittenti in settori “hard-to-abate”.