Novità TIM tra sentenza Cassazione su Vivendi e fiducia governo
TIM sotto i riflettori, dopo che la Cassazione ha confermato la sentenza del Consiglio di Stato che non ritiene Vivendi socio di controllo di TIM.
La sentenza pone definitivamente fine alla discussione sulla necessità per Vivendi di consolidare il debito TIM in caso di board eletto da una lista presentata da Vivendi stessa.
Questo, sottolinea Equita, potrebbe riaprire alle ipotesi di un cambio di CdA innescato da Vivendi, uno scenario che però ad avviso degli analisti della Sim, “riporterebbe incertezza sulla governance in un momento in cui si stanno negoziando con il governo importanti interventi settoriali e operazioni straordinarie di rilevanza strategica come la cessione di NetCo”.
“Su questa operazione ancora ieri il ministro Urso – a Bruxelles per incontrare tra l’altro la vicepresidente Vestager- ribadiva come punto fermo l’obiettivo di una rete nazionale a controllo statale e guida CDP. Oggi è attesa la ripresa del tavolo tecnico al ministero alla presenza dei rappresentati di CDP, Vivendi e del CEO di TIM Labriola”.
Ieri il ministro delle Imprese e del Made in Italy Urso ha sottolineato che, a suo avviso, la Borsa “crede nell’azione che il governo ha messo in piedi per realizzare una rete nazionale di telecomunicazioni a controllo pubblico”.
Nel corso di un incontro con i giornalisti al Parlamento europeo, il ministro ha ribadito che, riguardo alla rete unica,
il governo Meloni “sta facendo un percorso comune con tutti gli attori che partecipano, istituzionali, ministeri, ma anche gli attori privati e pubblici”, facendo notare che, “nel momento in cui abbiamo insediato il tavolo, il titolo Tim in Borsa è cresciuto credo del 27-28%“, quando invece “nei mesi precedenti aveva perso quasi la metà del proprio valore”.
Un messaggio, quello che è arrivato da Piazza Affari, che secondo Urso significa che “la Borsa crede nell’azione che il governo ha messo in piedi per realizzare una rete nazionale a controllo pubblico, che sia in condizione finalmente di innervare l’intero Paese, e diventare un vantaggio competitivo, come noi crediamo che debba essere”.