Novità Carige: commissari straordinari pronti a trattare con Fondo interbancario per sconto su interessi bond. Opzione Sga per gli NPL?
Per Carige, la settimana parte subito con due appuntamenti cruciali. Il primo è previsto per la giornata di oggi, esattamente con l’incontro, a Roma, tra i tre commissari straordinari che sono stati nominati per la gestione della banca commissariata dalla Bce e i vertici del Fondo Interbancario.
Obiettivo: ridiscutere l’operazione con cui il Fondo ha sottoscritto a fine novembre il prestito subordinato del valore di 320 milioni di euro, nella speranza (da parte dei commissari), di ridurre i tassi di interesse delle obbligazioni subordinate, decisi dal fondo al 16% a seguito del no all’aumento di capitale dell’assemblea degli azionisti. No, dovuto principalmente all’opposizione del socio di riferimento della famiglia Malacalza, che ha innescato il raid della vigilanza Bce.
Secondo quanto scrive la stampa locale, in particolare Liguria Oggi, “ogni punto di interesse in meno strappato consentirebbe enormi risparmi per Banca Carige ed un suo rafforzamento”.
Il quotidiano la Repubblica spiega che “Carige punta a risparmiare sugli interessi, in attesa di un accordo complessivo, il Fondo punta invece a rientrare nei tempi più rapidi possibili dall’investimento. Il che significa l’ok all’aumento di capitale e/o l’ingresso di un nuovo partner, che ripaghi il prestito obbligazionario sottoscritto dal sistema bancario”.
Nelle ore successive i commissari terranno incontri anche con i rappresentanti del governo M5S-Lega, come con il ministro dell’economia Giovanni Tria, al fine di individuare la soluzione migliore per la messa in sicurezza della banca. Previsti inoltre contatti con le autorità, in particolare con Bankitalia.
Per domani previsto l‘incontro tra i commissari straordinari e i sindacati dei dipendenti della banca, che chiedono garanzie e una maggiore trasparenza su eventuali esuberi che potrebbero essere decisi dall’istituto ligure.
Indiscrezioni rilanciate in primis dal Messaggero, la scorsa settimana, sull’ intervento dello Stato attraverso il canale Sga vengono riprese da più parti. Reuters lo scorso venerdì ha riportato che “i commissari straordinari di Carige hanno avviato contatti preliminari con la Sga, la società del Tesoro che gestisce crediti deteriorati, per valutare una possibile acquisizione di Npl dell’istituto genovese funzionale ad una operazione di aggregazione”. “Quella di cedere deteriorati alla Sga è un’opzione sul tavolo a cui si può lavorare”, ha commentato a Reuters una seconda fonte vicina alla vicenda.
La Repubblica, anche, riporta i rumor sui “colloqui con la Sga, ancora in fase preliminare”, che riguarderebbero l’intero pacchetto di 2,8 miliardi di crediti in difficoltà. “Si lavora ad una soluzione “di mercato” con la società, interamente controllata dal Mef. Ma ovviamente la definizione del prezzo di cessione potrebbe fare la differenza (se fosse un po’ più generosa della media delle ultime transazioni)”.
Sempre La Repubblica aveva parlato del fine ultimo delle trattative, che risiederebbe in quella aggregazione tanto voluta dalla vigilanza della Bce.
I big in lizza per salvare Carige, sarebbero secondo il quotidiano UniCredit, Carispezia e Ubs.
In particolare, la banca guidata da Jean-Pierre Mustier “potrebbe decidere di intervenire rilevando Carige”. Non sono escluse però altre strade, “a cominciare dall’aggregazione con un’altra banca che ha già subito un percorso di salvataggio pubblico, Monte dei Paschi di Siena”.
“Unirne i destini potrebbe essere una scelta condivisa anche dal governo – scrive il quotidiano – Da più parti si torna a fare il nome di un altro grande gruppo italiano, Ubi, che però sull’argomento si è sempre dichiarato freddo. Torna ciclicamente anche il nome di Banco Bpm, con cui un paio d’anni fa venne abbozzato un contatto a cui non fu però dato alcun seguito. Ma potrebbe anche arrivare un gruppo straniero a prendere in mano i destini di Carige. Tradizionalmente vicina alla storia di Carige è la Francia“. E’ qui che potrebbe entrare in gioco Carispe, che fa capo a Credit Agricole. Ma potrebbe farsi avanti anche la Cassa di Parma e Piacenza. In questo modo i francesi di Credit Agricole, rilevando Carige, “unirebbero tutta la Liguria del credito”.
Carige potrebbe far gola anche ad un altro nome importante del sistema bancario made in Francia, ovvero a Bnp Paribas.
“Attenzione infine al soggetto scelto per andare a caccia di possibili alleati – conclude la Repubblica – La Carige a guida Modiano- (l’ex AD e ora commissario straordinario Fabio) Innocenzi ha affidato agli svizzeri di Ubs il mandato esplorativo per la ricerca dei pretendenti. E se alla fine fosse la stessa Ubs a farsi avanti? Dal colosso svizzero proviene Fabio Innocenzi (ex ad di Ubs Italia) e il gruppo potrebbe affiancarsi alla banca dei liguri non solo come ‘cacciatore di alleati’, ma come prescelto”.