Non solo petrolio: sanità, consumi e banche sono i settori chiave per l’Arabia Saudita
La scorsa settimana l’Ipo sulla borsa di Riyad del colosso energetico Saudi Aramco con l’azione che nei primi scambi è salita fino a +10%, balzando a 35,2 riyals, l’equivalente di 9,38 dollari, dopo essere sbarcata al prezzo di collocamento di 32 riyal sauditi. La valutazione che il mercato ha dato al gruppo petrolifero controllato dalla corona saudita è balzata dunque fino a 1,88 trilioni di dollari. La quotazione del gigante energetico Saudi Aramco, controllata dal Regno dell’Arabia Saudita, mette in luce gli sforzi del Paese per sfruttare i propri asset energetici al fine di diversificare l’economia, superando la dipendenza storica dai ricavi del petrolio afferma Seun Oyegunle, Investment Analyst di T. Rowe Price.
Saudi Aramco: lo sbarco in borsa per smarcarsi dal petrolio
Aramco è il fiore all’occhiello tra gli ampi asset energetici della monarchia saudita e la quotazione ha attirato molta attenzione per via delle sue dimensioni, eguagliate solo dall’IPO del gigante cinese Alibaba nel 2014. La quotazione fa parte del programma di riforme Vision 2030, che nasce dagli sforzi del principe ereditario Mohammed bin Salman per modernizzare il Regno e di ridurre la dipendenza dell’economia dal petrolio.
Il 60% dei ricavi del Paese infatti dipendono dal petrolio e Aramco fornisce il contributo principale e lo sbarco in borsa di Saudi Aramco dovrebbe servire a finanziare piani di sviluppo delle industrie non petrolifere e dei servizi pubblici come sanità, istruzione, infrastrutture, intrattenimento e turismo.
La quotazione di Saudi Aramco – afferma l’analista di T.Rowe Price – è un altro passo verso l’aumento degli investimenti internazionali nel Paese.
Gli altri settori su cui punta l’Arabia Saudita
Oltre all’energia, vi sono tante altre opportunità in Arabia Saudita continua l’esperto sottolineando come il Governo sta investendo in modo consistente in programmi infrastrutturali, tra cui l’edificazione di varie “città economiche” nel Paese. Vi sono stati anche investimenti significativi per sviluppare la rete elettrica, idrica e delle telecomunicazioni.
Vi sono in particolare tre settori nei quali il governo arabo sta puntando e sono il settore sanitario, quello del consumo che si lega a un tema chiave nell’universo dei mercati emergenti e infine il settore bancario che ha diverse caratteristiche attraenti, come le elevate barriere all’ingresso, i dividendi vincolati al dollaro e le abbondanti riserve di capitale.
Cosa fare ancora? Vi sono ambiti nei quali le riforme potrebbero essere più rapide e più ampie continua l’analista. L’occupazione e gli stipendi hanno un rilievo particolare e sarebbe sicuramente utile anche una maggiore attenzione al training, soprattutto per le donne e i giovani. Inoltre il Paese deve riuscire ad attirare maggiori investimenti diretti esteri, mentre permane il bisogno di lavoratori stranieri qualificati.