Non solo Moody’s, anche Scope scettica su calo debito. Ma ora governo M5S-PD sfrutti questa ‘rara opportunità’ dei tassi
Non solo Moody’s, che ha spiegato oggi il motivo per cui ha deciso di lasciare invariato il rating sull’Italia a “Baa3”, a fronte di un outlook stabile. Un’altra agenzia di rating si è espressa nella giornata di oggi: si tratta della tedesca Scope Ratings, che si è mostrata cautamente ottimista sull’outlook del paese. Il motivo?
Il nuovo governo M5S-PD, ha spiegato, “ha la rara opportunità di raggiungere il giusto equilibrio tra la crescita e l’austerità, facendo leva sul livello minimo record a cui viaggiano i rendimenti (dei titoli di stato)”.
Le premesse positive, insomma, non mancano, anche se “permane la dura sfida di affrontare i problemi di un debito pubblico elevato in modo persistente e di una crescita debole”.
Scope Ratings prevede a tal proposito un rapporto debito-Pil quasi invariato nei prossimi anni, al 131% nel 2021, lo stesso livello della fine del 2018.
“Rivedremo le nostre proiezioni sulla sostenibilità del debito, così come i nostri principali assunti che includono un deficit fiscale del 2% del Pil nel 2019, prima dell’1,9% nel 2020, così come rivedremo le previsioni sulla crescita, verso la fine dell’autunno, quando arriveranno i dettagli della legge di bilancio del 2020 e del programma fiscale di medio termine – ha scritto Dennis Shen, responsabile analista del debito sovrano italiano presso Scope – Il nuovo governo avrà la rara opportunità di raggiungere il giusto equilibrio tra politiche pro-crescita e disciplina fiscale, nel momento in cui si metterà al tavolo per stilare la manovra per il 2020, grazie ai tassi di interesse ultra-bassi”.
Da segnalare che Scope Ratings prevede per l’Italia una crescita del Pil di medio termine pari a +0,7%, al tasso tra i più bassi stimati per le economie dell’Eurozona. Il rating sul debito italiano è BBB+ con outlook stabile, in attesa della revisione prevista per il prossimo 29 novembre.
Non è mancato il monito, rivolto a un paese che non riesce da anni ad allegerire la zavorra del debito.
“Riconosciamo anche – ha fatto notare ancora Shen – l’incapacità protratta nel tempo da parte dei governi italiani di ridurre in modo significativo il debito pubblico anche nei momenti di crescita dell’economia nazionale e globale, come evidenziato negli anni recenti. Abbiamo messo in evidenza in passarto che questa incapacità (dell’Italia) di ridurre il debito nelle fasi di crescita dell’economia aumenta i rischi sulla sostenibilità del debito italiano, nei momenti in cui l’economia globale dovesse far fronte in futuro a inevitabili fasi di crisi più forti”.
Di questa incapacità tipica dell’Italia ha parlato oggi anche Moody’s che, pur apprezzando la formazione del nuovo governo M5S-PD, ha scritto di ritenere improbabile che il debito pubblico scenda nei prossimi anni”.
Detto questo, Scope ha spezzato una lancia a favore del nuovo ministro dell’economia Roberto Gualtieri:
“Questo nuovo governo meno anti-establishment (del precedente) si è impegnato a migliorare le relazioni tese con il resto dell’Ue – ha commentato Giacomo Barisone, managing director della divisione di rating sul debito sovrano di Scope – La nomina dell’ex eurodeputato Roberto Gualtieri nelle vesti di ministro delle Finanze è forse il segnale migliore di un nuovo approccio meno conflittuale”.
Inoltre “il rally tuttora significativo che i bond italiani hanno riportato dalla metà di agosto riflette in modo considerevole il notevole calo del rischio di ridenominazione dell’euro- che i mercati hanno associato al rischio di un’uscita dall’euro, a causa dell’euroscetticismo della Lega e di alcuni suggerimenti, come quello di lanciare i minibot (di Claudio Borghi) – così come i minori rischi di bilancio – ha detto Shen – Gli investitori hanno ragione a sentirsi meno in pericolo ora, visto che è meno probabile che si verifichino ritardi significativi nel varo della legge di bilancio per il 2020, e considerato il fatto che il nuovo governo ha detto che rispetterà le regole di bilancio europee”.
Idem ha scritto Moody’s: la formazione del nuovo governo giallorosso M5S-PD o anche governo Conte bis, dovrebbe garantire una maggiore stabilità politica all’Italia, consentendo a Roma, anche, di presentare entro i termini stabiliti la legge di bilancio per il 2020.
L’esecutivo sarà “meno euroscettico rispetto al governo precedente Lega-M5S” e “meno conflittuale verso l’Europa“, cooperando così in modo migliore con la Commissione europea e con gli altri paesi europei. E questo, ha aggiunto Moody’s – che ha al contempo annunciato di aver tagliato le stime sul Pil Italia per quest’anno dal +0,4% al +0,2% – è un fattore positivo.