Non c’è solo il 110: Bonus IPO fondamentale per le quotazioni, IR Top chiede proroga al governo
Sono tanti gli incentivi nati negli ultimi anni per spingere la crescita del Paese. Tra questi c’è il Bonus IPO, che per essere prorogato avrebbe bisogno di uno stanziamento annuo di 15 milioni di euro da inserire nella Legge Finanziaria del 2023. I benefici sono stati importanti per l’azionario italiano, con oltre 90 quotazioni nel triennio 2018-2021, pertanto, IR Top ne richiede la proroga.
L’Osservatorio Euronext Growth Milan di IR Top Consulting, boutique finanziaria specializzata sui Capital Markets e nell’IPO Advisory, richiede la proroga nella Legge Finanziaria 2023 del Credito di Imposta sui costi di quotazione (CDI), con uno stanziamento annuo di 15 milioni di euro e un beneficio di 500.000 euro per singola IPO, maggiormente in linea con gli attuali costi di quotazione.
Dalla sua introduzione nel 2018, il Bonus IPO ha rappresentato la forma di incentivo a favore dell’impresa più adatta al modello di mercato azionario per le sue caratteristiche di immediata comprensione e facilità di implementazione: secondo l’Osservatorio EGM, la misura ha fornito una spinta significativa per le quotazioni sul mercato Euronext Growth Milan che ha registrato 130 IPO, principalmente di PMI.
EGM si conferma il principale canale di raccolta di capitali per la crescita delle PMI: dal 2009 ad oggi ha accolto 262 società e la raccolta in IPO è stata pari a 5,6 miliardi di euro, segno di un’evoluzione culturale a favore dell’Equity che sta interessando tutti i settori. Il 2022 ha registrato, alla data odierna, 18 IPO per una raccolta di circa 836 milioni di euro.
Anna Lambiase, CEO di IR Top Consulting e Direttore Scientifico dell’Osservatorio EGM: “L’incentivo fiscale sui costi di quotazione nel quadriennio di applicazione 2018-2021 ha favorito oltre 90 IPO con un utilizzo complessivo della misura da parte delle PMI di circa 40 milioni di euro. La finanza privata ha sostenuto il mercato Euronext Growth Milan: dal 2019 ad oggi 262 società quotate hanno raccolto attraverso la quotazione in Borsa 5,6 miliardi di euro da investitori istituzionali per finanziare lo sviluppo. Chiediamo al Governo che prosegua il percorso di incentivazione della raccolta di capitale in equity, una misura che si è dimostrata un forte volano per l’occupazione e la crescita economica delle PMI italiane: nel 2021 le società quotate hanno registrato una crescita media dei ricavi pari a +55% e impiegato oltre 28.000 dipendenti in crescita del +31%. Attraverso uno stanziamento annuo di 15 milioni di euro per il 2023 potremo permettere al nostro Paese di proseguire il percorso di sviluppo delle PMI favorendo l’incontro tra domanda e offerta di capitali. Un importante requisito per l’ottenimento degli incentivi potrebbe essere legato anche alle IPO sostenibili che possano al contempo contribuire al raggiungimento degli obiettivi green cui i Governi si stanno impegnando per il futuro. L’esito della consultazione del MEF sul “Libro Verde” evidenzia l’esigenza di rendere più competitivo e appetibile il mercato italiano facilitando l’accesso alla quotazione, anche con l’utilizzo di questi strumenti incentivanti. Dal confronto internazionale si evidenzia ancora un importante gap tra il mercato EGM e l’Euronext Growth Paris pari a -36% in termini di Emittenti e -45% in termini di capitalizzazione e nel confronto con AIM UK pari a -79% in termini di Emittenti e -92% in termini di capitalizzazione. La quotazione in Borsa è una leva di competitività per le PMI e genera crescita occupazionale e, come recentemente affermato Stéphane Boujnah, CEO di Euronext, è necessario ridurre la complessità per chi vuole accedere ai mercati e avvicinare gli imprenditori alla Borsa”.