MPS: semaforo verde della Commissione UE alla ricapitalizzazione precauzionale. Aiuti di Stato per 5,4 miliardi
Le autorità europee hanno concesso il via libera al piano di ristrutturazione elaborato dall’istituto senese e dal Ministero dell’Economia. Dai 6 attesi inizialmente, l’importo del contributo pubblico, sotto forma di ricapitalizzazione precauzionale, si attesterà a 5,4 miliardi mentre 4,3 miliardi arriveranno dagli investitori privati tramite il burden sharing (conversione delle obbligazioni subordinate in azioni e la diluizione dei soci esistenti).
“Abbiamo approvato – ha commentato Margrethe Vestager, Commissaria responsabile per la Concorrenza – l’apporto di capitale a favore di MPS da parte dell’Italia, in linea con le norme dell’UE, che aiuterà la banca a soddisfare il fabbisogno di capitale nel caso di un peggioramento inatteso delle condizioni economiche”.
Il piano quinquennale prevede un riorientamento del modello di business verso la clientela al dettaglio e le piccole e medie imprese, un incremento in termini di efficienza e di gestione del rischio di credito. Altro elemento fondamentale è rappresentato dalla cessione a condizioni di mercato di un portafoglio di crediti deteriorati di 26,1 miliardi di euro ad una società veicolo finanziata con fondi privati.
“Per garantire la sua redditività a lungo termine, MPS riorienterà il suo modello di business e ripulirà il suo bilancio da oltre 26 miliardi di euro di crediti deteriorati”, continua la Commissaria. “Per l’approvazione di questo apporto di capitale è stato necessario il contributo ai costi della ristrutturazione da parte dei detentori di obbligazioni subordinate e degli azionisti, in linea con il requisito di ‘condivisione degli oneri’ previsto dalla normativa sugli aiuti di Stato dell’UE”.
“MPS sarà soggetto –riporta la nota della Commissione – ad una profonda ristrutturazione volta a garantirne la redditività futura e ad assicurare che lo Stato italiano riceva una remunerazione sufficiente per il proprio investimento”. La normativa dell’UE, in particolare la direttiva sul risanamento e la risoluzione degli enti creditizi (BRRD), offre allo Stato la possibilità di iniettare capitale in una banca solvibile, a condizione che vengano rispettati determinati criteri (la cosiddetta “ricapitalizzazione precauzionale”).
In questo contesto gli aiuti di Stato possono essere concessi solo in previsione dell’eventuale fabbisogno di capitale che si manifesterebbe in caso di peggioramento delle condizioni economiche e non fanno scattare la procedura di risoluzione della banca.
Previsto un tetto retributivo per il management. “Nell’ambito di questo processo, conformemente alla normativa dell’UE sugli aiuti di Stato, l’alta dirigenza della banca sarà soggetta ad un tetto retributivo (relativo al pacchetto retributivo complessivo) corrispondente a 10 volte il salario medio dei dipendenti di MPS”, continua il comunicato.
Domani mattina, alle 8:30, è in programma una conference call in cui l’Amministratore delegato Marco Morelli e il Chief Financial Officer Francesco Mele presenteranno i dettagli dell’operazione.