MPS: il primo semestre si è chiuso in rosso per 3 miliardi (stampa). A fine settembre il ritorno in borsa
Causa accantonamenti destinati ai Non-Performing Loans, Il primo semestre del Monte dei Paschi di Siena si è chiuso con un rosso di 3 miliardi di euro. È quanto riporta la testata tedesca Boersen-Zeitung, citando fonti bancarie. Qualche giorno fa l’istituto senese ha annunciato che il Consiglio per l’approvazione dei conti al 30 giugno è stato convocato per venerdì 11 agosto (dal 28 luglio fissato inizialmente).
Stando ai due decreti pubblicati a fine luglio sulla Gazzetta Ufficiale, il Ministero dell’Economia ha sottoscritto l’aumento di capitale precauzionale staccando un assegno da 3,85 miliardi di euro (3.854.215.456,30 euro, per la precisione), pari a 6,49 euro per azione.
L’altro aumento, 4,3 miliardi euro complessivi e 8,65 euro per azione, è destinato agli obbligazionisti subordinati. La conversione riguarda quattro emissioni di classe1 e sette di classe 2. Il vantaggio per il Tesoro è rappresentato proprio dal contributo imposto agli obbligazionisti, il celeberrimo “burden sharing” previsto dalla normativa europea.
A seguito della ricapitalizzazione e della conversione, il Ministero dell’Economia è titolare del 53,45% (e potrebbe salire al 70% nel caso in cui gli ex obbligazionisti consegnassero le azioni). Il piano di ristrutturazione prevede circa 5.500 esuberi, 600 filiali meno e un utile netto 2021 sopra quota 1,2 miliardi di euro, pari a un Roe del 10,7%.
Per il ritorno in borsa della più antica banca del mondo sarà necessario attendere fine settembre. Il prezzo teorico è atteso a 8 euro, pari a poco più di 0,7 volte il patrimonio netto e ad una capitalizzazione sopra la soglia dei 7 miliardi. Numeri più bassi, 0,6 volte e 6 miliardi, sono stimati dagli analisti di Société Générale.