Mps vola in Borsa: titolo +7%, brinda ancora a Moody’s
C’è ancora l’effetto Moody’s sul titolo Mps, mentre il mercato continua a scommettere su un risiko bancario che vede la banca senese protagonista.
D’altronde la priorità del governo attuale, così come quella dei governi precedenti che si sono susseguiti dalla ricapitalizzazione precauzionale del 2017, è di sancire l’uscita dello Stato maggiore azionista dal capitale dell’istituto.
Dopo la prova superata dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro, l’obiettivo è trovare un cavaliere bianco per il Monte dei Paschi.
Oggi il titolo Mps beneficia ancora dell’upgrade di Moody’s scattando a Piazza Affari di oltre il 7%, volando oltre la soglia dei 2,80 euro.
Occhio alle dichiarazioni proferite dall’amministratore delegato di Mps Luigi Lovaglio nella conference call indetta per commentare i conti della banca.
Il ceo ha confermato il proprio ottimismo sul destino della banca senese, rimarcando che “Mps è fondamentalmente uscita da un periodo oscuro”, fattore che “dovrebbe spianare la strada per qualsiasi operazione la banca dovesse intraprendere in futuro”.
Il numero uno di Mps ha affermato che il Monte di Stato “è nella posizione ideale da tutti i punti di vista”.
Nella giornata di giovedì scorso, è stata la stessa Mps ad annunciare con una nota la promozione dell’agenzia di rating Moody’s.
Moody’s ha rivisto al rialzo i rating di Banca Monte dei Paschi di Siena di 2 notch, portando il rating standalone Baseline Credit Assessment a ‘B1’ da ‘B3’, il long-term deposit rating a ‘Ba2’ da ‘B1’, e il subordinated debt rating a ‘B2’ da ‘Caa1’.
Il rating del long-term senior unsecured debt è stato migliorato di 3 notch a “B1” da “Caa1”.
Moody’s ha motivato l’upgrade con il recente aumento di capitale di 2,5 miliardi, che ha permesso alla banca partecipata dal Mef-Tesoro con una quota del 64% di completare le azioni necessarie a consolidare la sua solvibilità e ricostruire la capacità di generare redditività.
Mps ha concluso il quarto trimestre del 2022 con un utile netto di 156 milioni di euro, praticamente il doppio rispetto ai 75 milioni di euro che erano stati stimati dagli analisti interpellati dalla banca.