Millennials puntano sul Bitcoin per la pensione. Goldman Sachs: ‘è meglio l’oro’
I Millennials stanno puntando sempre di più sul Bitcoin, confortati anche dalla performance stellare che la moneta virtuale ha riportato quest’anno. Ma Goldman Sachs continua a preferire, alla criptovaluta numero uno al mondo, l’oro.
Il successo del Bitcoin tra i Millennials è stato certificato da alcuni dati di Charles Schwab, esattamente dal Grayscale Bitcoin Trusts (GBT), che hanno indicato come le puntate sulla moneta rappresentono il quinto maggiore investimento nei fondi pensione, con quasi il 2% degli asset legato al suo successo (oppure fallimento).
Ovviamente, si tratta di una percentuale che rimane relativamente bassa.
In ogni caso, gli analisti di Goldman Sachs consigliano ai Millennials di scegliere l’oro, al fine di preservare le loro ricchezze in un orizzonte temporale di lungo termine. D’altronde, almeno nel breve termine – fa notare un articolo di Bloomberg – l’oro ha conservato il proprio valore rispetto al Bitcoin beneficiando del contesto di asset a tassi negativi. Contesto che ha portato gli investitori a riposizionarsi sul bene rifugio per eccellenza che non renderà nulla, ma che almeno non rende meno di zero.
E questo è vero soprattutto in Europa, dove i tassi negativi sono diventati quasi il New Normal, e non solo nell’area euro, ma anche in Svizzera, Danimarca e Svezia.
Il consiglio di Goldman è di puntare sull’oro in vista di una possibile imminente recessione, che potrebbe far schizzare le quotazioni del metallo giallo. L’oro, secondo la banca, è anche l’asset ideale per dare il via a una opportuna diversificazione del portafoglio nel caso di investitori che puntino al lungo periodo.
Si tratta di una scelta di investimento che funziona come hedge contro i rischi macroeconomici, che possono tradursi in lunghe fasi in cui l’azionario sottoperforma. E il sentore che qualcosa non va si nota dalle stesse scelte delle banche centrali mondiali che, complice la maggiore incertezza geopolitica, stanno continuando ad acquistare lingotti a un ritmo molto veloce, sebbene proprio nell’ultimo periodo ci sia stata una moderazione negli acquisti da parte di Cina e Russia.
Detto questo, il 2019 si conferma tuttora un anno record per gli acquisti di oro, con un target di acquisti che Goldman Sachs stima essere di 750 tonnellate.
E non importa che venerdì scorso i prezzi dell’oro abbiano sofferto un forte calo, capitolando dal record intraday di $1.480,20 a $1.458,77 l’oncia, a seguito del report occupazionale Usa migliore delle attese, che ha spinto al rialzo il dollaro e le azioni.
Goldman Sachs rimane decisamente bullish sul bene rifugio per eccellenza, con un target a 3,6 e 12 mesi a 1600 dollari l’oncia.
Un commento positivo sia per il Bitcoin che per l’oro che, in generale, per le monete alternative, è arrivato intanto da Jim Reid, noto strategist di Deutsche Bank che, in un report in cui ha parlato delle 24 idee alternative di investimento per i prossimi 10 anni, ha scritto che “le forze che hanno tenuto finora in piedi il sistema attuale delle monete fiat appaiono fragili, al punto che potrebbero scatenarsi nel corso del prossimo decennio. Se ciò accadrà, si verificheranno un dietrofront nella domanda di monete fiat e un aumento della richiesta per le monete alternative, come l’oro e le criptovalute. Questa domanda potrebbe dunque essere significativamente più alta andando verso il 2030″.