Mercati tra crescita e incertezze: il fascino dei BTP rischia di oscurare gli altri bond
Dopo un primo semestre di crescita, i mercati sono già proiettati alla seconda parte del 2024 con una buona dose di fiducia nonostante incombano diverse incertezze. In questo contesto, sull’obbligazionario c’è il rischio che gli investitori cedano al fascino del BTP senza guardare ad altre opportunità più performanti. Ad analizzare il tema è Carlo Benetti, Market Specialist di GAM (Italia) SGR.
L’andamento dei mercati
In partticolare, i mercati finanziari hanno superato la metà dell’anno senza celebrare nessun passaggio, proseguendo il rally iniziato nell’ottobre 2022. L’indice Dow Jones ha toccato per la prima volta quota 40.000, mentre S&P 500 e Nasdaq hanno registrato nuovi record. Gli investitori sembrano ormai abituati alla politica monetaria della Fed e alle tensioni geopolitiche.
Tre eventi significativi
Il semestre si è chiuso con tre eventi chiave: il confronto TV tra Biden e Trump, le elezioni francesi e l’inflazione americana. Negli USA, le elezioni presidenziali di novembre sono fonte di volatilità. L’attenzione dei mercati è rivolta alle condizioni fisiche di Biden e alle sue capacità di proseguire la corsa elettorale. In Francia, l’esito delle elezioni sarà deciso dal ballottaggio, con un’attenzione particolare al tasso di astensionismo. L’inflazione america, misurata dal PCE, ha mostrato un trend discendente, con il tasso sceso al 2,6% a maggio. Questo dovrebbe incoraggiare la Fed ad avviare un ciclo di allentamento della politica monetaria.
Prospettive sul secondo semestre
Gli investitori restano ottimisti, convinti della forza del rally. Tuttavia, le previsioni per il prossimo semestre sono incerte, con l’evoluzione degli equilibri geopolitici e le elezioni presidenziali americane che potrebbero influenzare i mercati. Gli investimenti nel digitale e nell’intelligenza artificiale dovrebbero continuare a supportare i listini, mentre il dollaro dovrebbe mantenere la sua leadership.
Le lezioni per gli investitori
La prima lezione è sulle obbligazioni. In questi mesi è tornato forrte il fascino del BTP ma è sempre opportuno esercitare buone dosi di cautela; attenzione all’insidia di perdere di vista l’equilibrio complessivo del portafoglio, la sua diversificazione e i vantaggi relativi di altre classi di attivo, anche tra i bond. L’altra indicazione per i risparmiatori è che anche i banchieri centrali sbagliano le previsioni. La Fed ha ridimensionato le previsioni sui tassi, passando da tre tagli stimati a marzo a uno solo quest’anno. In ogni caso, i banchieri centrali faranno ciò che vogliono loro e non quello che pensano i mercati, è buona norma evitare di costruire forti strategie direzionali sui pronostici. La terza lezione è il paradosso del settore tecnologico. Nelle fasi di mercato positive fanno premio le attese sugli utili delle società attive nel digitale e nelle applicazioni dell’intelligenza artificiale, nelle fasi negative si scontano le prospettive del settore. La felice combinazione di imponenti flussi di cassa, redditività e prospettive di crescita inesplorate danno al settore tecnologico inedite caratteristiche difensive.
Insomma, le indicazioni per navigare più sereni in un mare colmo di incertezza come i mercati nel secondo semestre non mancano, a risparmiatori e consulenti finanziari il compito di seguirle fedelmente per non ritrovarsi invischiati in strategie non particolarmente performanti per il proprio portafoglio.