Mercati: il guru di JP Morgan non si lascia incantare
Marko Kolanovic, strategist di JP Morgan tra le voci più ascoltate dagli investitori a livello mondiale, non solo non crede nel rally di Wall Street, ma stima una correzione del 10% o superiore dello S&P 500 nel primo semestre del 2023.
“Sono completamente negativo” sui mercati, ha detto Kolanovic, a dispetto dell’ottima performance che la borsa Usa ha riportato in queste prime settimane dell’anno nuovo.
“I fondamentali si stanno deteriorando – ha spiegato il responsabile strategist di mercato e co-responsabile della divisione di ricerca globale di JP Morgan, interpellato dalla CNBC in occasione del programma “Fast Money”. – E il mercato sta salendo. A un certo punto, questi due fattori si scontreranno”.
Kolanovic è già passato ai fatti, assegnando un rating “underweight”, la scorsa settimana, all’azionario.
In una nota recente, lo strategist ha anche avvertito che il mercato non sta al momento prezzando alcuna recessione, quando lui stesso prevede nel suo scenario di base un hard landing.
“I tassi di interesse di breve termine si sono mossi molto nell’arco degli ultimi sei mesi, e probabilmente continueranno a salire ancora un po’ per poi rimanere elevati – ha spiegato il guru di JP Morgan – I consumatori si sono indebitati molto. I tassi di interesse sono saliti. I consumi si sono mostrati resilienti, come previsto da noi l’anno scorso…ma mentre il tempo trascorre, diventano sempre meno resilienti”.
Marko Kolanovic – che, come ricorda l’articolo della CNBC che ha pubblicato la sua view si è classificato numero uno della classifica stilata da Institutional Investors per la dodicesima volta – ha motivato il suo outlook bearish facendo riferimento ad alcuni dati che sono arrivati dal fronte macro degli Stati Uniti, tra cui le vendite al dettaglio relative al mese di dicembre.
“Crediamo che le cose volgeranno prima verso il basso, per poi peggiorare”, ha detto ancora.
Come spiegare dunque l’entusiasmo degli investitori, che ha portato il Nasdaq a balzare di oltre l’8% dall’inizio del 2023, e lo S&P 500 a incassare un guadagno di quasi il 5%?
Per il responsabile strategist, i fattori che hanno sorretto i buy sono stati il reopening dell’economia cinese dai lockdown del Covid e la debolezza del dollaro. Peccato che questi stessi fattori, a suo avviso, hanno contribuito a creare la convinzione che il peggio sia alle nostre spalle e che la recessione si sia già verificata”in qualche modo magico” nel corso del 2022.
Le cose nella realtà sono decisamente diverse.
Tra gli elementi che zavorreranno i mercati, il rialzo dei tassi da parte della Fed di Jerome Powell .
“Semplicemente, non credo che in un contesto di tassi al 5% questa economia possa funzionare – ha detto Kolanovic, aggiungendo che in questo tipo di situazione il private equity e il venture capital non possono esistere – Qualcuno dovrà arrendersi”.
Sarà la stessa Fed? La risposta di Marko Kolanovic è affermativa, al punto che lo strategist indica che un taglio dei tassi potrebbe manifestarsi proprio quest’anno.
“A un certo punto, dovranno (la Fed) intervenire. Dunque, il grande interrogativo è in corrispondenza di quale valore. Avverrà con lo S&P 500 a 3.600? A 3.400? A 3.200? Non siamo al momento molto convinti di nulla. Ma crediamo che la direzione sia verso valori ancora più bassi”.
Dove rifugiarsi in questo contesto? Il guru di JP Morgan cita i Treasuries Usa e il cash.