Mercati: Italia poco attraente. Tutta colpa dell’incertezza ma utilities e lusso possono fare la differenza
Una prima metà dell’anno caratterizzata dal miglioramento sul fronte della guerra commerciale USA-Cina e dall’atteggiamento più favorevole delle banche centrali occidentali, è quella appena passata ma per il secondo semestre quasi nessuno crede più ad un’accelerazione economica. Così Roberto Magnatantini, gestore del fondo OYSTER Global High Dividend di SYZ AM che a differenza di molti non prevede una recessione americana imminente, e vede ancora del potenziale, benché limitato.
Trade war: ci sarà l’accordo
Da un lato, è infatti vero che una guerra commerciale su larga scala sarebbe dannosa tanto per la Cina – fino ad ora il soggetto più colpito dalla lotta a colpi di dazi – quanto per gli Stati Uniti. D’altra parte, però, continua Magnatantini, questo è il motivo per cui si crede che si raggiungerà un accordo, altrimenti l’impatto sui mercati azionari sarà decisamente negativo. Guardando all’Unione europea, la decisione della Bce di prolungare il quantitative easing avrà doppie conseguenze sul mercato azionario, dice l’esperto: da una parte sosterrà il mercato nel suo insieme mantenendo dei livelli di tassi d’interesse bassi e dall’altrà continuerà a influenzare settori e stili d’investimento, per esempio a favore delle utilities e altri bond proxies.
Il giudizio sull’Italia: salve le società
In tutto questo secondo il gestore del fondo OYSTER L’Italia rimane un mercato azionario poco attraente in ottica globale, sul lungo termine. A influire su questo giudizio non è tanto la situazione politica interna, quanto l’incertezza che ne consegue, fattore che gli investitori globali detestano continua l’analista. A contare, sottolinea Magnatantini. non sono i discorsi politici interni quanto piuttosto la stabilità e il rigore finanziario. Per il momento c’è ancora molto scetticismo su questo ultimo aspetto, sarà importante – continua l’esperto – che si evitino decisioni o anche solo dichiarazioni stravaganti per riportare fiducia sui mercati italiani. Eccezione è per le società visto che, conclude Magnatantini, esistono opportunità d’investimento di grande qualità in Italia, in settori come le utilities o il lusso in particolare.