Mercati, gli indici cambiano rotta. Correzione o inversione di tendenza?
Dopo aver chiuso un mese di settembre all’insegna della negatività, ora gli investitori sono tutti in cerca di nuove opportunità di investimento per affrontare al meglio l’ultimo trimestre dell’anno.
In questo contesto può essere utile analizzare l’andamento grafico dei principali listini, individuando i livelli tecnici fondamentali che potrebbero sostenere le quotazioni nelle prossime settimane.
Sarà uptober o si va verso inversione?
I mercati azionari globali, come da stagionalità, hanno archiviato il mese di settembre registrando la peggior performance mensile da inizio 2023. L’indice S&P 500 ha chiuso settembre con un ribasso di quasi il 5%, così come il Nasdaq 100. Debolezza anche per l’indice Euro Stoxx 50 (-2,8%), Dax (-3,5%), ma anche sul Nikkei 225 (-2,3%), mentre il paniere principale di Piazza Affari, l’indice Ftse Mib, ha lasciato sul terreno circa il 2%.
Il cambiamento di sentiment sui mercati azionari delle ultime settimane è stato guidato dalla prospettiva di una fase prolungata di tassi di interesse elevati che si protrarrà almeno per gran parte del 2024; il tutto in un contesto in cui continua a destare preoccupazioni l’alto livello di inflazione.
Questo veloce capovolgimento di tendenza a cui abbiamo assistito sugli indici nel mese di settembre, si è riflesso in un incremento della volatilità, con il Vix (“l’indice della paura”), che è balzato dai minimi di periodo, passando da 12,8 punti (minimo del 15 settembre) agli attuali 18,7 punti (con un massimo testato il 26 settembre sopra quota 19).
Come vediamo dal grafico sottostante del Vix, da metà settembre è aumentato di oltre il 45% segnalando una fase di crescente avversione al rischio degli investitori. In tal senso, l’indice della paura si è riportato anche sopra la fondamentale media mobile a 200 periodi (linea arancione) e si sta dirigendo sempre più vicino a quota 20, livelli di giugno di quest’anno.
Tuttavia, anche se nelle ultime settimane abbiamo assistito ad un incremento della volatilità, va comunque detto che ci troviamo ancora lontani dai massimi vicino a quota 30 dello scorso marzo (in concomitanza con lo scoppio della guerra in Ucraina)
Ecco che l’indice Vix misura l’aspettativa di volatilità del mercato azionario statunitense nei prossimi 30 giorni (prendendo come riferimento le opzioni sull’indice S&P 500) ed è monitorato attentamente dagli investitori in quanto esso tende ad aumentare quando gli investitori sono maggiormente preoccupati per il futuro o quando ci sono situazioni di incertezza sui mercati.
S&P 500 rompe al ribasso la trendline
Debolezza sull’indice S&P 500, che dopo aver raggiunto il massimo di periodo ad agosto sopra i 4.600 punti, ha invertito bruscamente la direzione perdendo da quei massimi oltre il 7%.
Guardando il grafico qui sotto, che rappresenta l’andamento nell’ultimo anno dell’indice S&P 500, è ben visibile la conformazione grafica si sta formando nelle ultime settimane: stiamo passando da una configurazione di massimi e minimi crescenti ad una configurazione di massimi e minimi decrescenti. Ciò riflette il cambio di mood degli investitori che sono tornati ad essere, dopo mesi di rialzo, maggiormente avversi al rischio.
L’indice nelle ultime settimane si è riportato al di sotto della media mobile a 50 periodi (linea blu) e un ulteriore segnale grafico di debolezza è dato dal breakout ribassista della trendline rialzista (linea trattegiata blu) costruita dai minimi di marzo di quest’anno e confermata ad agosto.
Ora l’indice si trova poco sotto a quota 4.300 punti, livello da cui transita la media mobile a 200 periodi (linea arancione) e in caso proprio di mancata tenuta di questo livello di supporto dinamico è probabile vedere un ritorno dell’indice verso i principali supporti verso i 4.180 punti.
Al contrario, solo un’adeguata fase di consolidamento dei livelli attuali potrebbe riportare gli acquisti sul listino americano, con target prima il ritorno verso i 4.400 punti.
Anche se nel breve periodo stiamo assistendo ad un rallentamento con una brusca correzione delle quotazioni, se analizziamo il grafico di medio-lungo periodo vediamo che il trend è comunque rialzista.
Ftse Mib torna sotto i 28.000 punti
Brusca correzione anche per il nostro listino principale di Piazza Affari, l’indice Ftse Mib che dai massimi segnati sopra quota 29.600 ha già perso il 7,2%, portando così il bilancio da inizio anno ad un guadagno di oltre il 15%.
Nelle ultime settimane il sentiment degli investitori è stato penalizzato da un ritorno dell’indice al di sotto della media mobile a 50 periodi (linea blu). Ora l’indice quota 27.540 punti e sembrerebbe essere diretto verso il successivo livello di supporto dato dalla media mobile a 200 periodi (linea arancione) che transita a quota 27.100. In tal senso, i successivi livelli di supporto che potrebbero impedire un’ulteriore flessione dei prezzi sono verso la quota psicologica dei 27.000 punti, prezzi di maggio.
Al rialzo, solo un ritorno dell’indice sopra i 28.000 punti potrebbe innescare un’avanzata dell’indice di Milano.
Il grafico del Ftse Mib mostra un rallentamento nel breve periodo, tuttavia, anche in questo caso la tendenza di medio periodo è impostata al rialzo.
Eurostoxx 50 buca la media mobile a 200 giorni
Sentiment negativo anche sull’indice Eurostoxx50, l’indice azionario che rappresenta le performance delle 50 principali società (a maggiore capitalizzazione) quotate in Europa.
In particolare, l’indice a fine estate non è riuscito a superare al rialzo l’area di resistenza dei 4.400 punti e questo ha innescato il movimento correttivo a cui stiamo assistendo. Nelle ultime sedute il sentiment è stato peggiorato dal breakout ribassista dell’indice della media mobile principale a 200 periodi (linea arancione).
In caso di proseguimento della debolezza i successivi livelli di supporto che potrebbero sorreggere le quotazioni si trovano verso quota 4.000 punti, livelli di prezzo dello scorso marzo.
In conclusione, il sentiment sui mercati azionari sembrerebbe essere cambiato e questo si sta riflettendo in un andamento più incerto dei principali listini borsistici sia in Europa che negli Stati Uniti. Tuttavia, anche se nel breve termine, gli investitori potrebbero continuare a mostrare cautela, nel lungo periodo le tendenze dei principali listini rimangono ben impostate motivo per cui gli indici potrebbe riprendere presto la loro corsa al rialzo.
Prospettive per i prossimi mesi?
Ma quindi in questo contesto come si dovrebbero comportare gli investitori nell’ultimo trimestre dell’anno?
È infatti ancora presto per capire se il movimento in atto rappresenta un’inversione del trend positivo ancora in atto o solo una sana correzione in vista dell’ultimo trimestre dell’anno.
In ogni caso, ancor più in questo contesto è importante adottare una strategia di investimento prudente e diversificata. Un consiglio potrebbe essere quello di non prendersi troppe scommesse di breve termine, ma concentrarsi piuttosto sul raggiungimento dei propri obiettivi finanziari a lungo termine. In tal senso, può aver senso focalizzarsi su aziende solide e con un buon track record di crescita, in quanto sono meno vulnerabili alle fluttuazioni del mercato nel breve periodo.