Mercati europei iniziano la settimana in rosso. Sguardi su G20 e Fed con debutto Powell
Mercati europei in calo in avvio d’ottava. Una settimana che si preannuncia ricca di significativi appuntamenti, tra cui la riunione della Federel Reserve (Fed) che segna il debutto ufficiale del neo presidente Jerome Powell. Oltre a una serie di dati macro da seguire, tra cui l’indice Zew ed Ifo in Germania, i Pmi manifattura e servizi delle principali economie della zona euro, c’è in calendario anche il consiglio europeo di primavera e la prima riunione di Camera e Senato per l’Italia, con le elezioni dei presidenti. oggi da monitorare le indicazioni che arriveranno dalla dal G20 in Argentina, a cui parteciperanno i ministri delle Finanze e dei governatori delle banche centrali (tra cui il presidente Bce, Mario Draghi).
In questo clima di attesa, dopo un avvio in moderato ribasso le Borse europee hanno ampliato le perdite: a Francoforte il Dax scivola dello 1,2%, a Parigi il Cac40 cede lo 0,95% e a Londra l’indice Ftse 100 segna un ribasso dell’1 per cento. Debole anche Piazza Affari, con il Ftse Mib che ha aperto in leggero calo e in questo momento prosegue sulla strada dei moderati ribassi (-0,82% a 22.670,21 punti). Tra i peggiori del listino Telecom Italia che è finita nel mirino dell’Antitrust, questa volta per la fibra ottica. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di sanzionare il gruppo guidato da Amos Genish con una multa da 4,8 milioni di euro per pratica commerciale scorretta. Intanto venerdì scorso Elliott è uscito ulteriolemnte allo scoeprto sul fronte Tim: il fondo attivista americano possiede oltre il 3% delle azioni ordinarie del gruppo di telecomunicazioni italiano, insieme a “strumenti finanziari” permette al fondo di detenere un interesse “superiore al 5%” delle azioni ordinarie della compagnia (Leggi QUI). Tra i pochi segni positivi delll’indice Bper e YNAP.
La prima di Jerome Powell, attesa per i toni
Gli investitori si muovono cauti in attesa della riunione del Fomc, braccio operativo della Fed, che culminerà mercoledì sera con l’annuncio sui tassi che dovrebbero essere rivisti al rialzo (la prima stretta del 2018). Il meeting si concluderà anche con la prima conferenza stampa del neo presidente Jerome Powell.
“Mercoledì sera il Fomc che partorirà comunicato, proiezioni economiche e la prima conferenza stampa di Jerome Powell è indubbiamente destinato ad avere qualche conseguenza sulle dinamiche di mercato”, afferma Alessandro Balsotti, head of asset management di Jci Capital Limited. “Se il rialzo di 25 punti base non può ragionevolmente essere messo in dubbio, cosa accadrà alle proiezioni dell’andamento futuro dei tassi ufficiali (i famosi Dots), nonché alle previsioni delle principali variabili economiche (crescita, inflazione, disoccupazione), è argomento ben più dibattuto”, sottolinea l’esperto ricordando che a dicembre il Dot mediano vedeva tre rialzi per fine 2018 e altri 4 abbondanti cumulativamente tra 2019 e 2020, per un massimo raggiunto dai Fed Funds appena sopra 3% prima di convergere alla proiezione mediana di lungo periodo a 2,75 per cento. “Un ritocco al rialzo per tutte queste proiezioni (ad esempio 4 rialzi per il 2018 e un tasso terminale al 3%) non è certo scontato ma è indubbiamente possibile – aggiunge Balsotti -. I segnali che ci arriveranno dalla banca centrale in questo senso avranno la capacità di muovere il dollaro, le curve ed eventualmente anche gli indici azionari“.