Mercati europei cauti: domina l’attesa per la Fed (verso la nuova stretta) e la Bce. A Piazza Affari focus su Unicredit
Le principali Borse europee si mostrano caute in avvio di contrattazioni, in una nuova seduta scandita dall’attesa per le riunioni delle banche centrali (Federal Reserve, Banca centrale europea e Bank of England) in agenda nel corso dell’ottava. Una prudenza che traspare dai movimenti in Borsa: a Francoforte il Dax cede lo 0,13%, a Londra l’indice Ftse 100 sale dello 0,06%, mentre a Parigi l’indice Cac40 scivola poco sotto la parità (-0,03%).
Nonostante ieri sera Wall Street abbia archiviato la seduta in territorio positivo, questa mattina tra i listini asiatici è prevalsa la prudenza, con la Piazza finanziaria di Tokyo che ha terminato in ribasso dello 0,32%, in attesa della riunione della Fed che prende il via oggi per culminare domani sera con la decisione di politica monetaria. Il mercato scommette su un nuovo rialzo dei tassi da parte della banca centrale americana (si tratterebbe della terza stretta del 2017 dopo quella dello scorso marzo e di giugno) nell’ultimo meeting sotto la presidenza di Janet Yellen che verrà sostituita a partire da febbraio 2018 da Jerome Powell, il candidato designato dalla Casa Bianca.
“Mercoledi avremo l’inflazione statunitense di novembre, seguito dal Fomc con l’ultima conferenza stampa di Janet Yellen. Dato per scontato che i tassi saliranno di 25 punti base, le opinioni sono divise tra chi si attende che i toni siano restrittivi, visto la forza dell’economia, la maggior probabilità di stimolo fiscale e i livelli degli asset, con inevitabile impatto su dollaro e tassi, e chi sostiene che, visti i ricambi alla Fed, qualunque cosa dicano non avrà importanza”, commenta Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Capital Partners Sgr. “Personalmente continuo a pensare che i mercati scontino troppo poco, ma ovviamente il dato sull’inflazione conterà parecchio”, aggiunge l’esperto.
Dal fronte macro spunti interessanti sono attesi in mattinata: prima l’aggiornamento sull’inflazione in Gran Bretagna e alle 11 l‘indice Zew che misura la fiducia degli investitori in Germania.
Piazza Affari debole con i bancari. In evidenza gli energetici
Dopo un avvio in leggero rialzo, Piazza Affari viaggia ora in calo: a Milano il Ftse Mib lascia sul terreno lo 0,07% a 22.675,49 punti. Sul listino milanese sorvegliata speciale Unicredit che ha confermato gli obiettivi del piano Transform 2019 aumentando il dividend payout per l’esercizio 2019 dal 20 al 30%. Oggi da Londra il numero uno del gruppo bancario di piazza Gae Aulenti presenta alla comunità finanziaria l’aggiornamento del piano industriale. Debolezza per gli altri titoli del comparto bancario: a cominciare da Ubi Banca sul fondo del Ftse Mib con una flessione di oltre il 3,7%, seguita da Bper (-2,51%) e da Banco Bpm (-1,85%). Scattano in testa all’indice milanese Tenaris (+1,31%), Saipem (+0,99%) ed Eni (+0,64%). A sostenere i titoli del comparto energetico la risalita del petrolio, con il Brent che ha superato la soglia dei 65 dollari al barile per la prima volta dal giugno 2015. Ad alimentare gli acquisti è la notizia della chiusura di uno dei principali oleodotti del Mare del Nord che, secondo gli esperti, potrebbe avere notevoli conseguenze per il settore petrolifero e del gas.