Notizie Notizie Mondo Mercati Emergenti, L’outlook è positivo per l’area Asia-Pacifico nel secondo trimestre

Mercati Emergenti, L’outlook è positivo per l’area Asia-Pacifico nel secondo trimestre

26 Aprile 2018 14:43

 

 
Le stime di crescita del PIL della regione Asia Pacifico sono state alzate al 3,9% per il 2018, tuttavia le condizioni di mercato si prospettano più difficili. Secondo Sean Taylor, Chief Investment Officer for Asia Pacific di DWS, le opportunità di investimento ci sono, ma il potenziale di rialzo risulta in buona parte già scontato. Osserviamo – dice lo strategist – anche un ritorno a livelli “normali” di rischio di ribasso”.

Per tirare le somme, il primo trimestre del 2018 ha segnato un inizio vivace, con i cambiamenti costituzionali in Cina, l’aumento delle tensioni commerciali e la questione Corea del Nord.

“In ogni caso siamo molto più fiduciosi sulla crescita asiatica. Sarà più domestica, più contenuta rispetto al passato, ma di migliore qualità, a seguito delle pressioni  governative per ottenere migliori rendimenti, sia in termini di margini e ritorni sul capitale investito che in termini di dividendi“, è il commento di Taylor.

Vediamo allora quali sono i consigli dello strategist asset per asset.
 
Mercato obbligazionario

 

Il debito dei Mercati Emergenti è trainato dalla forte crescita dei fondamentali, e l’inclusione di un maggior numero di Paesi negli indici EM (81 nel 2017 rispetto a otto nel 1995) offre una buona diversificazione. Secondo Taylor, è utile cercare protezione e cavalcare l’aumento dell’inflazione e dei tassi attraverso obbligazioni inflation-linked e FRN, i Floating rate note corporate, ovvero titoli a tasso variabile emessi da società industriali.
 
Mercato azionario

 

Quanto al mercato azionario, le stime a un anno prevedono la sovraperformance dei maggiori gruppi di azioni sulle obbligazioni: i titoli tedeschi sono i best performer (oltre il 15%); Europa, Giappone e Asia si collocano sopra il 10%; small-cap e mid-cap tedesche ed europee sono interessanti, a causa di una maggiore crescita degli utili, minori livelli di indebitamento e migliore performance. “Sottolineo che molte società tedesche beneficiano dell’espansione asiatica”, dice Taylor.
Quanto agli EM, è prevista una crescita del 15% nel 2018 per gli utili dei titoli compresi nell’indice MSCI AC World, con successiva attenuazione verso la media a lungo termine dell’8% nel 2019.

I Mercati Emergenti sono sottovalutati del 25% rispetto ai Mercati Sviluppati – dice Taylor – La crescita degli utili prevista è pari al 15% nel 2018 e nel 2019”.

Si tratta di valori importanti e resi possibili dalla solida crescita e dal processo di riforme: tra queste, il passaggio della Cina ai consumi; l’inflazione contenuta in Brasile; la costante ed elevata crescita del PIL in India”, aggiunge lo strategist.
 
Cina

 

Rispetto al 2017, secondo lo strategist, c’è maggiore fiducia nel sovrappeso della Cina dove l’economia domestica è forte. Inoltre, le riforme dei mercati dei capitali continueranno ad attirare flussi di denaro verso la Cina, grazie anche al mercato maturo e all’alleggerimento del debito. ”Ci aspettiamo la sovraperformance dell’MSCI China rispetto all’MSCI EM, e un aumento delle revisioni positive dell’EPS per l’MSCI China nel 2019 – dice Taylor – Valutiamo in maniera positiva anche la pressione del governo cinese sulla riforma delle imprese statali per incrementare la distribuzione di dividendi”.
Nel complesso per la Cina è prevista una crescita del PIL al 6,5%; mentre i finanziamenti sociali totali -pari all’8% – indicano che il fenomeno dello “shadow banking” si sta attenuando.

 

Hong Kong

 

Infine Hong Kong, che è l’economia più esposta al protezionismo USA, le cui esportazioni verso gli Stati Uniti rappresentano quasi il 14% del PIL della città.Cresce l’interesse per Hong Kong, frontiera meridionale del programma Stock Connect – dice lo strategsit – E ritengo sia utile continuare l’arbitraggio sulle valutazioni delle azioni H/A”.
 “In ogni caso è utile differenziare tra le forze che trainano i titoli domestici di Hong Kong e i titoli cinesi: i titoli HK sono sensibili ai tassi e ai prezzi degli attivi; quelli finanziari cinesi sono fondamentalmente positivi a causa dell’aumento dei tassi e dei minori accantonamenti”, conclude Taylor.