Mercati: arriva nuova attesa ondata di dazi, ma le Borse europee non sbandano. Ftse Mib guarda alla politica
La questione commerciale è tornata in primissimo piano sui mercati internazionali. Come anticipato, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato dopo la chiusura di Wall Street ulteriori dazi doganali sui prodotti importati dalla Cina, per un valore complessivo di 200 miliardi di dollari. I dazi entreranno in vigore il prossimo 24 settembre, stando alle indiscrezioni stampa, e saranno inizialmente del 10%, per salire poi al 25% alla fine dell’anno. Nonostante questa nuova ondata di tariffe, le Borse europee non hanno sbandato. Poco prima delle 11, il Dax avanza dello 0,60%, mentre il Cac40 sale dello 0,60 per cento. Oscilla invece sulla linea della parità Piazza Affari, con il Ftse Mib che mostra un frazionale calo dello 0,02% a 21.107,22 punti.
I commenti
“La reazione del mercato è stata per il momento molto composta, a testimonianza di come gli operatori avessero già ampiamente scontato la notizia”, commentano gli analisti di Mps Capital Services. Anche Alessandro Balsotti, strategist e gestore del Jci Fx Macro Fund, ha sottolineato come la reazione del mercato sia stata “molto composta sulla falsariga di quanto visto ultimamente all’inasprirsi delle tensioni commerciali”, ma suo avviso “investitori e analisti inizieranno a ragionare con più calma sui potenziali effetti di questa specifica e robusta escalation e non sarà facile fare finta di nulla”. A tal proposito Balsotti pone l’accento su 4 questioni che sintetizza così:
– L’aggressività americana appare in evidente accelerazione. Probabile che l’imminenza delle elezioni di metà mandato spinga l’amministrazione americana a mostrare la massima determinazione, cosa che non è destinata a cambiare prima del 6 novembre.
– L’aumentata aggressività rende gli spazi di manovra dei cinesi per far ripartire un negoziato praticamente nulli.
– La Cina importa molto meno dagli Stati Uniti rispetto a quanto accada nell’altro senso. Non ha quindi un ‘arsenale’ di importazioni su cui rispondere e la sua probabile ritorsione diventa quindi più imprevedibile.
– Le conseguenze sull’economia americana potrebbero iniziare ad essere meno controllabili e la disparità di impatto tra i danni che la trade war tra Stati Uniti e Cina è in grado di provocare alle due economie diventare meno evidente. Il consumatore americano verrà necessariamente colpito da questa corposa tornata di dazi.
Per Piazza Affari c’è sempre la questiobne politica da monitorare
Per quanto riguarda il capitolo Italia, tutto ruota attorno alle dichiarazioni che arrivano sulla legge di bilancio 2019, attesa per la prossima settimana. Ieri si è svolto il vertice a Palazzo Chigi. Al termine dell’incontro Luigi di Maio e Matteo Salvini hanno ribadito la volontà di rispettare il contratto di governo adottando scelte coraggiose, che potrebbero però scontrarsi con la linea più prudente del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, che punterebbe a un rapporto deficit/Pil all’1,6%. Su questo fronte oggi si è espresso Fabrizio Saccomanni, presidente di Unicredit. “Il mercato ha reagito inizialmente a timori sul rispetto dei vincoli Ue da parte del nuovo governo, ma riteniamo che i parametri chiave della politica fiscale saranno rispettati e la nuova legge di bilancio andrà ad aiutare la crescita del paese”, ha affermato l’ex ministro dell’Economia nel suo intervento al Bloomberg European Capital Markets Forum in corso a Milano. Dallo stesso palco il ministro del Tesoro, Giovanni tria, ha confermato l’impegno del governo a ridurre il debito.