Notizie Notizie Mondo Mercati ancora in fase ‘risk on’ su ottimismo deal Usa-Cina, cautela per fine anno aiuta anche i bond

Mercati ancora in fase ‘risk on’ su ottimismo deal Usa-Cina, cautela per fine anno aiuta anche i bond

27 Novembre 2019 13:22

Risk on ancora acceso sui mercati, in un clima di ottimismo e distensione dopo le positive dichiarazioni sul fronte commerciale tra Stati Uniti e Cina. Uno scenario sul quale si concentra l’analisi di Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte Sim, per analizzare le reazioni sui mercati, fornendo degli spunti operativi per le prossime settimane. Insomma, la morale sembra rimanere sempre la stessa: sì deal sì party, anzi gran party a giudicare dalle parole sia dal lato cinese sia soprattutto dal lato del presidente Usa, Donald Trump che ha dichiarato: con la Cina “siamo alle battute finali con un accordo molto importante”.

Un ottimismo che si traduce nei nuovi massimi storici per Wall Street, e in generale nel buon andamento dei mercati globali che al momento stanno mettendo a segno performance record annuali record dal 2013. Lo testimoniano le performance dell’indice MSCI World che ha messo a segno un riazo del 21% da inizio anno e il rally del Nasdaq a +30%. Come sottolinea Cesarano “l’attesa fa più dei fatti, soprattutto se l’attesa viene giustificata dalla necessità di arrivare a un deal ben corposo e ricco di ingredienti, tra cui una dose cospicua di tagli dei dazi che per gli operatori viene letta come l’inizio della fine della lunga ed estenuante guerra commerciale”. Questo clima spinge gli operatori ad abbassare la guardia, come testimoniato dal calo delle volatilità e dal nuovo record delle posizioni nette corte su future su Vix.

In vista del ponte lungo per la festività del giorno del Ringraziamento (oggi Wall StreeT resterà chiusa e domani sarà aperta per metà giornata), con l’umore alto, a livello operativo, per Cesarano “può essere utile continuare a mantenere/amplificare posizioni lunghe sul comparto azionario sia dollari sia euro, mantenendo in portafoglio posizioni lunghe su Treasury a lungo temine senza copertura dal rischio cambio, sfruttando il fatto che l’ipotesi del deal mediamente tende a rafforzare il dollaro o comunque ne impedisce il deprezzamento”.

“L’avvicinarsi della fine dell’anno rende gli operatori più cauti e paradossalmente per ora si ottengono performance positive sia dal fronte governativo sia dall’equity”, spiega l’esperto aggiungendo che “il clima positivo per borse e paradossalmente anche per bond, impedisce il rialzo dei tassi core e quindi l’aumento anche della pendenza della curva”. E in questo scenario a livello settoriale e in una ottica di breve (prossime due settimane) il comparto bancario potrebbe beneficiare meno nel breve termine del contesto più positivo dei mercati.

Cesarano invita alla però alla cautela, spiegando che “da qui in vanti, ogni punto percentuale di rialzo si associa a una dose crescente di rischio, per cui meglio coprirsi un po’ le spalle mantenendo o anzi aumentando la dose di bond in portafoglio”.