Mercati, 2024 tra resilienza e spauracchio recessione: la view di Carmignac
La resilienza dell’economia dovrebbe riaffermarsi nella parte iniziale del 2024, anche se il rischio ciclico è in aumento portando i Paesi ad affrontare l’aumento del debito pubblico e i mercati finanziari a scontrarsi con le conseguenze di una possibile recessione nella seconda metà d’anno. Tali previsioni emergono dall’Outlook sul 2024 realizzato da Carmignac.
La resilienza dei mercati
In particolare, nel primo semestre 2024, secondo il report l’economia globale dovrebbe continuare a mostrarsi resiliente rispetto allo shock dei tassi reali, ma i fattori di ammortizzazione verranno meno nella seconda metà dell’anno quando potrebbe manifestarsi la recessione. Tutti i mercati finanziari sono tanto più inconsapevoli del rischio ciclico sottostante in quanto il re-indebitamento post-Covid si è registrato “senza via di mezzo”, tra debito pubblico e canali poco trasparenti del debito privato. L’immigrazione e la resilienza dei prezzi degli asset (titoli immobiliari, azionari) sono finora i pilastri fondamentali della fase di rallentamento indolore dell’economia. Tuttavia, verranno sfruttate dai politici populisti per accelerare l’attuazione di politiche inflazionistiche, una volta avviata la fase di recessione.
La stabilità cinese
In Cina, per gli esperti di Carmignac, la crisi immobiliare irrisolta manterrà la fiducia del settore privato estero e nazionale a livelli bassi. L’ultimo pacchetto di stimoli e la distensione geopolitica con gli Stati Uniti dovrebbero bastare a stabilizzare la crescita a circa il 4% nella prima metà del 2024. Il recupero dell’accelerazione nel secondo semestre del 2024 richiede che la leadership abbandoni il proprio approccio gradualista a favore di una strategia che combini la ristrutturazione di tutti i debiti legati all’edilizia residenziale, la nazionalizzazione delle perdite, la ricapitalizzazione delle banche e pacchetti di stimoli per i consumi. Un tale salto di qualità delle politiche resta vago per motivi politici.
Capitolo bond
Sul fronte degli investimenti va monitorato attentamente, il comparto obbligazionario. Selezionare le scadenze giuste sul mercato dei titoli governativi è importante tanto quanto prevedere l’orientamento del mercato, a causa dell’antagonismo tra i livelli massimi raggiunti dai tassi di riferimento e il ritorno del meccanismo di determinazione dei prezzi. I mercati del credito continueranno ad attestarsi al primo posto in termini di rendimenti corretti in base al rischio, ma nella seconda metà dell’anno gli ostacoli macroeconomici renderanno la selezione delle obbligazioni ancora più cruciale.
Selettività sull’azionario
Si prevede la diversificazione dei driver di performance azionaria, il che renderà necessaria un’allocazione più dettagliata delle componenti nella costruzione del portafoglio. La crescita degli utili è un forte driver per i rendimenti azionari, ma bisognerà tenere conto anche della volatilità di tali utili. I mercati emergenti sono candidati idonei a realizzare la diversificazione, grazie all’indebolimento del dollaro USA e alla stabilizzazione dell’economia cinese.
Insomma, il “piatto” del prossimo anno è ricco. I mercati finanziari sapranno reggere nella prima parte dell’anno e magari, come accaduto quest’anno, riusciranno a scongiurare le previsioni peggiori anche nel secondo semestre. Molto dipenderà anche dall’evoluzione globale di fenomeni complessi e delicati come l’inflazione e le tensioni geopolitiche.