Notizie Notizie Italia Mediobanca: Del Vecchio dà la sua benedizione al piano Nagel. Obiettivo finale salire al 20%?

Mediobanca: Del Vecchio dà la sua benedizione al piano Nagel. Obiettivo finale salire al 20%?

14 Novembre 2019 10:37

Nelle vesti di primo azionista di Piazzetta Cuccia, Leonardo Del Vecchio dà la sua benedizione al piano industriale di Mediobanca sfornato dall’AD di Mediobanca, Alberto Nagel. Una sorpresa per molti, visto che con il suo ingresso nella merchant bank Mr Luxottica non aveva certo risparmiato critiche alla gestione della banca.

Ma Del Vecchio, presidente di Delfin, dirama una nota dai toni decisamente concilianti: “Il piano di Mediobanca presentato dall’amministratore delegato Alberto Nagel presenta obiettivi sfidanti che vanno nella direzione auspicata da Delfin“.

E, ancora: “Mediobanca e Assicurazioni Generali – si legge ancora nella nota – rappresentano un pezzo strategico del nostro sistema economico e hanno bisogno di stabilità; per questo il mio obiettivo è contribuire a creare un azionariato stabile che aiuti le società a crescere e avere successo nel mondo. All’Italia servono investitori e imprenditori in grado di sviluppare le sue imprese. Sono un imprenditore italiano e il mio percorso testimonia, da sessant’anni e con fatti concreti, il mio amore e l’attaccamento per questo Paese. È con tale spirito che, sostenuto dalla mia famiglia, ho deciso di realizzare questo investimento in un settore in cui l’Italia deve giocare da protagonista”.

Così commenta la notizia Equita: “Con una nota ufficiale ripresa dalla stampa Delfin ha dichiarato di apprezzare i contenuti del nuovo piano industriale di Mediobanca che ‘presenta obiettivi sfidanti che vanno nella direzione auspicata’. Delfin ha anche chiarito che il razionale dell’ingresso in Mediobanca e Generali è quello di garantire ‘stabilità’ all’azionariato. Secondo i quotidiani Delfin, che attualmente ha una partecipazione al 10% in Mediobanca, resterebbe comunque intenzionata ad aumentare ulteriormente la partecipazione con l’obiettivo di arrivare al 20% – mossa che necessita l’autorizzazione della ECB, interessata in primis a garantire la solidità patrimoniale”.

Equita continua: “L’endorsement di Delfin al piano industriale e quindi al management garantisce secondo noi ulteriore flessibilità strategica in ottica M&A a Mediobanca, aumentando le probabilità di un’operazione di dimensioni rilevanti. Nella recente conference call di presentazione del piano industriale, Nagel ha confermato la nostra simulazione e cioè che in caso di transformational deal Mediobanca può attivare risorse interne attraverso la vendita della quota in Generali fino a 3 miliardi”.

Così il Sole 24 Ore in un articolo pubblicato oggi:

“L’impressione è che Del Vecchio non abbia accantonato l’idea di salire al 20%, ma per farlo occorre l’ok di Bce che difficilmente darebbe il via libera a iniziative ostili. Storicamente, dalla sua privatizzazione Mediobanca non ha mai avuto un singolo azionista con una quota superiore al 10%, questo anche per garantire autonomia nell’operato della banca d’affari nei confronti dei clienti”.

LEONARDO DEL VECCHIO SCOMMETTE SU MEDIOBANCA: LE PRINCIPALI TAPPE

Inizi di ottobre: dopo essere entrato nel capitale di Mediobanca con una quota iniziale del 7%, intervistato da Radiocor, il patron di Luxottica e presidente di Delfin Leonardo Del Vecchio dice di auspicare un futuro, per la  banca di investimenti, meno dipendente da Generali e Compass, e una banca che sia “capace di giocare un ruolo da leader in Italia e in Europa e che possa così dare soddisfazione a tutti gli azionisti, Delfin inclusa”. Dichiarazioni che vengono percepite dai più come una critica verso la gestione della banca, guidata dall’AD Alberto Nagel. E dichiarazioni che arrivano dopo il blitz del mese prima, con cui Mr Luxottica prende posizione nella merchant bank con una quota vicina al 7% (ufficialmente pari al 6,94%), diventando terzo maggior azionista.

Del Vecchio in tal modo rafforza anche il suo peso in Generali, dove è azionista storico (Mediobanca è azionista di riferimento di Generali con una quota del 13%).

E’ solo l’inizio: a fine ottobre, nel corso dell’assemblea dei soci di Mediobanca, chiamata ad approvare il bilancio chiuso al 30 giugno 2019, si apprende che Del Vecchio è salito ancora nel capitale, attraverso la holding Delfin,  fino al 7,52%, diventando così secondo maggiore azionista dietro soltanto a Unicredit (8,81%) e scavalcando il finanziere bretone Vincent Bollorè, la cui quota scende al 6,73%.

All’inizio di novembre, un articolo di La Repubblica svela il piano strategico di Leonardo Del Vecchio: formare nuclei azionari italiani in Mediobanca e Generali, e successivamente far crescere le due società in Europa.

Secondo il quotidiano, con la sua finanziaria Delfin Del Vecchio vorrebbe raggiungere la quota del 10% nella banca di Piazzetta Cuccia con la volontà di assicurare maggior peso ai soci italiani in modo tale da garantire la possibilità a Generali (in cui alcuni imprenditori domestici fra cui Del Vecchio già controllano il 20%) di valutare operazioni straordinarie, finanziate eventualmente con un aumento di capitale.

Il 6 novembre arriva un’altra notizia bomba che riguarda Mediobanca: Unicredit dice addio alla sua quota nella banca di investimenti, comunicando l’intenzione di smobilizzare quella quota pari a circa l’8,4 per cento del capitale sociale di Mediobanca. 

Mediobanca, commenta l’AD di UniCredit Jean Pierre Mustier, è una società “estremamente ben gestita” ma per Unicredit era un “asset non core”.

Con l’uscita di UniCredit da Mediobanca, Del Vecchio diventa ufficialmente primo azionista. Non solo: la sua partecipazione sale visto che tra gli acquirenti della quota di UniCredit ci sarebbe anche lui, che dunque arriva a una soglia vicina al 10%, per il superamento della quale c’è bisogno dell’ok della Bce.

Mediobanca presenta intanto il suo nuovo piano industriale e attende il verdetto del suo primo nuovo azionista. Che arriva, per l’appunto oggi. E che sembra confermare l’intenzione di Del Vecchio di sotterrare l’ascia di guerra. Almeno per ora.