Mediaset schiva rischio Vivendi con accordo Peninsula
Accordo tra Mediaset e Peninsula per assicurarsi il successo del progetto Media For Europe (Mfe), società di diritto olandese in cui confluiranno le attività del Biscione in Italia e in Spagna. Il gruppo di Cologno Monzese ha sottoscritto un accordo con Peninsula (già presente in Italia con quote in diverse società quali Italo, Kiko Milano, Azimut, Guala Closures e Garofalo Healthcare) volto a limitare il potenziale esborso a carico delle società coinvolte nella fusione per effetto dell’acquisto di azioni oggetto di recesso non altrimenti collocate.
Mediaset fa sicuramente riferimento a Vivendi, il socio francese che ha già dichiarato di essere contrario all’operazione Mfe. Il gruppo transalpino detiene direttamente il 9,9% del Biscione e ha custodito in Simon Fiduciaria un altro 20%, congelato su decisione dell’Agcom visto che Vivendi è anche socio forte di Telecom. In pratica, qualora il gruppo francese avesse deciso di esercitare il recesso avrebbe potuto di fatto mandare all’aria l’operazione, in quanto Mediaset ha fissato in 180 milioni di euro la spesa massima per accogliere i recessi. Nelle ultime sedute a Piazza Affari il titolo del Biscione è sceso sotto la soglia di 2,77 euro (oggi le azioni scambiano a 2,746 euro), il prezzo da riconoscere a chi cede le sue azioni. Quindi risulta conveniente rispetto agli attuali quotazioni recedere e consegnare i titoli. Se Vivendi riscattasse il diritto di recesso, l’operazione Mfe sarebbe a rischio perché il prezzo da pagare al socio francese sarebbe quasi di un miliardo, ben sopra i 180 milioni stanziati da Cologno Monzese. Ma con l’intervento di Peninsula questo rischio viene sterilizzato.
In virtù di tale accordo, Peninsula si è infatti impegnata ad acquistare, su richiesta di Mediaset, fino ad un massimo complessivo di 355 milioni di azioni Mfe derivanti dal recesso da parte di soci di Mediaset che siano detentori di una partecipazione non inferiore al 5% del capitale e dal recesso da parte di soci Mediaset España fino ad un massimo di 17,8 milioni di azioni Mfe. L’impegno di Peninsula è condizionato anche al perfezionamento della fusione e ad un numero totale di azioni Mfe risultanti dal concambio delle azioni Mediaset e Mediaset España oggetto di recesso non superiore a 470 milioni (salvo ripristino del flottante al primo giorno di quotazione di Mfe). Ai sensi dell’accordo, è previsto il pagamento di una commissione e il prezzo di acquisto sarà pari al prezzo di recesso per azione dedotto uno sconto.
Vantaggi strategici con Mfe
La creazione di Mfe, secondo Mediaset, consente il conseguimento di vantaggi strategici e operativi ottenibili solo attraverso un’aggregazione societaria guidata da un management team unitario e coeso, che abbia una visione chiara delle priorità strategiche e del modello di business capace di creare valore per tutti gli azionisti. Mediaset ritiene, inoltre, che è nell’interesse della società, dei suoi azionisti e di tutti gli stakeholders agevolare il completamento della fusione e che l’accordo raggiunto con Peninsula sia funzionale a tale fine.
Mediaset avrà la facoltà di attivare l’impegno di Peninsula; in caso di attivazione l’acquisto, in quanto condizionato al perfezionamento della Fusione, avrà ad oggetto azioni della società incorporante MFE (risultanti dal concambio delle azioni Mediaset e Mediaset España per effetto della Fusione) e sarà perfezionato alla data di regolamento del recesso. Nell’ambito dell’accordo, Peninsula ha assunto impegni di stand-still e, rispetto a tutte le azioni MFE acquistate, di lock-up.
“Esprimiamo soddisfazione per la scelta con cui un fondo di primaria rilevanza internazionale ha deciso di supportare il progetto industriale di Mediaset riconoscendone il valore e la portata strategica” dichiara Mediaset nella nota. Dal canto suo Peninsula afferma: “Abbiamo seguito con notevole interesse gli sviluppi del gruppo Mediaset negli ultimi anni e crediamo fermamente nel progetto industriale della società. Siamo lieti di supportare tramite questa operazione il gruppo e partecipare così alla nascita di uno dei principali operatori Europei nel settore dei media”.