Market mover: è la settimana della Bce, ultimo atto 2024. Radar su inflazione Usa
La riunione della Bce, in programma giovedì 12 dicembre 2024, è l’evento più atteso della settimana appena iniziata, con il mercato che scommette su un nuovo taglio al costo del denaro di 25 punti base, l’ultimo del 2024. “Un taglio da 25 punti resta il nostro scenario di base e anche le parole degli esponenti del board Bce vanno in questa direzione. Anche se fosse confermato, le profonde incertezze per il futuro dovrebbero far sì che il messaggio veicolato dalla Bce sia soft e aperto”, ha sottolineato Jan von Gerich, analista capo di Nordea.
Secondo Konstantin Veit, Portfolio Manager di Pimco, “mentre si discuterà probabilmente se tagliare di 25 o 50 punti base nella riunione di giovedì, riteniamo che la BCE taglierà il tasso sui depositi di 25 punti base, dal 3,25% al 3%”.
La prossima settimana sarà il turno della Federal Reserve statunitense (Fed), con i mercati che aumentano le scommesse su una riduzione nell’ultima riunione dell’anno. Sullo sfondo rimangono gli interrogativi sulle conseguenze della rielezione di Trump e le potenziali ripercussioni economiche delle politiche repubblicane. “La futura amministrazione USA vuole imporre ogni sorta di dazi e restrizioni commerciali nel tentativo di far pendere la bilancia dalla parte degli Stati Uniti e promuovere investimenti e creazione di posti di lavoro. Questa forma di deglobalizzazione non è certo una novità, bensì l’escalation di un trend in atto già da qualche tempo. Dal momento che i dazi doganali faranno salire i prezzi, probabilmente assisteremo a un rialzo dell’inflazione e a una minore concorrenza”, sottolineano gli esperti di Allianz Global Investors nel weekly outlook.
Il calendario della settimana dal 9 al 13 dicembre 2024
Ma non solo Bce. Dato importante da monitorare in settimana è anche l’indice dei prezzi al consumo di novembre degli Usa, previsto per mercoledì 11, che dovrebbe mostrare un leggero aumento della pressione sui prezzi.
Lato mercati, le piazze europee aprono la nuova settimana di contrattazioni in un’atmosfera cupa. A pesare le tensioni geopolitiche in Medio Oriente dopo la cacciata del presidente siriano Bashar al-Assad nel fine settimana. I leader occidentali hanno accolto con cautela il rovesciamento della dinastia di Assad da parte delle forze ribelli, temendo un vuoto di potere e una maggiore instabilità nel paese.
Lunedì 9 dicembre 2024
La settimana macroeconomica si apre con l’inflazione in Cina, scesa ai minimi di cinque mesi a novembre, salendo dello 0,2% rispetto a un anno fa, secondo i dati dell’Ufficio nazionale di statistica pubblicati oggi.
Nella giornata di oggi, le autorità cinesi hanno annunciato l’impegno ad adottare misure fiscali “più proattive” e una politica monetaria “moderatamente” più allentata l’anno prossimo per rilanciare i consumi interni, secondo il resoconto ufficiale di una riunione politica chiave che ha delineato le prossime priorità economiche. Il Politburo, organo decisionale di primo piano guidato dal Presidente Xi Jinping, ha dichiarato che stabilizzerà i mercati immobiliari e azionari, rafforzando al contempo l’aggiustamento “anticiclico non convenzionale”, secondo quanto riportato dal comunicato del Partito Comunista del paese.
Nella giornata verranno rilasciati anche l’indice Sentix in Ue e dagli USA scorte e vendite all’ingrosso.
Martedì 10 dicembre 2024
Attesi l’inflazione in Germania, la produzione industriale dell’Italia e poi il costo unitario degli USA, insieme alla produttività.
Mercoledì 11 dicembre 2024
Atteso oggi il dato sull’inflazione negli USA, insieme alle richieste settimanali di mutui.
Giovedì 12 dicembre 2024
E’ il BCE day mentre dagli USA arriveranno le richieste settimanali di sussidi disoccupazione, i prezzi alla produzione e infine gli stoccaggi di gas.
Venerdì 13 dicembre 2024
Carrellata di dati macroeconomici a fine settimana. Dall’indice Tankan del Giappone, un’indicatore degli andamenti dell’economia giapponese, ai prezzi all’ingrosso della Germania, l’inflazione della Francia e la produzione industriale dell’Unione Europea, fino ai prezzi export ed import degli USA.