Notizie Dati Macroeconomici Market mover: dalle elezioni Usa al meeting Fed, settimana chiave sui mercati

Market mover: dalle elezioni Usa al meeting Fed, settimana chiave sui mercati

1 Novembre 2024 15:00

Uno degli appuntamenti chiave dell’anno, forse il più importante sta per arrivare. Il 5 novembre l’attenzione di tutto il mondo, mercati compresi, sarà rivolta agli Stati Uniti per le elezioni americane per eleggere il nuovo presidente Usa. Sarà Kamala Harris o Donald Trump? Una settimana “Usa centrica”, visto che il secondo evento più importante sui mercati è la riunione della Federal Reserve (Fed) del 7 novembre.

Il calendario della settimana dal 4-8 novembre 2024

“La prossima settimana l’attenzione degli operatori si concentrerà su due eventi in particolare: le elezioni Usa e la riunione Fed  – segnalano gli strategist di Mps Capital Services -. Riguardo al primo, il mercato nelle ultime settimane si è posizionato per una possibile vittoria di Trump, alla luce dei bookmakers che assegnano una probabilità di poco superiore al 60% alla vittoria del candidato repubblicano. Tuttavia, gli ultimi sondaggi mostrano ancora un testa a testa, pertanto l’esito non è così scontato. Riguardo alla Fed, il mercato e gli analisti si attendono 25pb di taglio, e dal Governatore Powell dovrebbero giungere dichiarazioni positive sullo stato di salute dell’economia e poche indicazioni sulle future mosse, che restano data-dependent”.

Sotto la lente la stagione delle trimestrali che dopo la raffica di conti in arrivo nelle ultime settimane da Wall Street, si guarda ai numeri europei e di Piazza Affari che vede numerose banche del Ftse Mib impegnate nel test conti (come Unicredit, Bper e Banco Bpmil 6 novembre. Il giorno successivo, il 7 novembre, c’è Mps).

Lunedì 04/11

La settimana parte con i mercati giapponesi chiusi per festività. A livello macro, sotto la lente l’indice Pmi manifatturiero italiano e spagnolo. Nel pomeriggio dagli Usa gli ordini di fabbrica.

Martedì 05/11

Tutti gli occhi sono puntati sulle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. “Al momento in cui scriviamo, gli ultimi sondaggi non danno alcuna certezza sul candidato favorito e lo stesso vale per le future maggioranze nelle due camere del Congresso. Inoltre, non si esclude la possibilità che il conteggio dei voti vada per le lunghe, cioè che l’esito delle elezioni rimanga in sospeso per molto tempo dopo la chiusura delle urne”, segnala Hans-Jörg Naumer, Director Global Capital Markets & Thematic Research di Allianz Global Investors.

“L’esito delle consultazioni potrà avere delle conseguenze non trascurabili, soprattutto in termini di politica economica. Commercio (dazi doganali), politica estera, regolamentazione e politica climatica sono alcuni degli ambiti principali in cui il presidente ha il potere di apportare cambiamenti senza importanti interventi del Congresso – rimartca -. Il Congresso ha invece l’ultima parola sul bilancio federale, pertanto se il presidente intende attuare politiche che impattano sulle imposte e sulla spesa federale deve avere la maggioranza sia alla Camera dei rappresentanti che al Senato. A tal proposito, entrambi i candidati sembrano propendere per un ampliamento delle politiche fiscali, una manovra che dovrebbe stimolare l’economia, per lo meno nel breve periodo. Detto ciò, Kamala Harris è più incline a un aumento delle tasse per finanziare un incremento della spesa pubblica rispetto al rivale Donald Trump”.

In calendario la riunione della banca centrale australiana, ma anche la bilancia commerciale e l’indice Ism servizi Usa.

Mercoledì 06/11

La giornata si apre con i verbali dell’ultima riunione della Bank of Japan. L’agenda macro prevede poi gli ordini di fabbrica in Germania, oltre ai Pmi servizi di Spagna e Italia. Per la zona euro in arrivo anche i prezzi alla produzione.

Giovedì 07/11

Ricca di spunti la giornata di giovedì che vede le banche centrali in primo piano. In mattinata appuntamento con l’istituto centrale svedese e norvegese, e con quello della Bank of England (BoE) seguito dalla conferenza del governatore Bailey. In serata c’è la Fed, che annuncerà le nuove decisioni di politica monetaria che verranno illustrate nel corso della conferenza stampa di Jerome Powell.

Venerdì 08/11

Tra gli spunti macro alcuni dati italiani, come la produzione industriale e vendite al dettaglio. Per gli Usa in evidenza la fiducia dei consumatori calcolata dall’Università del Michigan.