Manovra, CDS Italia: prezzi alle stelle, scenario da rating Junk
Giornata convulsa quella oggi dei mercati all’indomani dell’approvazione da parte del governo della nuova Nota di aggiornamento al Def in cui si è deciso di alzare al 2,4% del Pil il deficit nei prossimi tre anni al fine di finanziare le misure di spesa promesse in campagna elettorale. Dbrs – che valuta l’Italia con ‘BBB(high)’, un gradino sopra il rating delle altre tre principali agenzie – si dice preoccupata dalla visione di breve termine di alcune misure incluse nella prossima manovra di bilancio.
Dbrs: preoccupante la visione di breve termine di alcune misure
Via mail a Reuters Carlo Capuano, analista dei rating sovrani dell’agenzia ha sottolineato: “Quello che è più preoccupante è la visione di breve termine di alcune misure, come il reddito cittadinanza da cui è atteso un rilancio della produttività”, sostiene Capuano. “Prendere a prestito soldi per redistribuirli non genererà probabilmente una crescita dell’economia economia più alta nel lungo termine”. Secondo l’analista inoltre l’annunciato aumento degli investimenti pubblici e la revisione del codice degli appalti potrebbe invece contribuire a una ripresa degli investimenti complessivi, un fattore cruciale per l’aumento del potenziale di crescita, conclude Capuano. In ogni caso l’genzia sottolinea di rimanere in attesa di conoscere i dettagli delle variabili economiche della nuova Nota di aggiornamento al Def per esprimere un giudizio complessivo,
IG: per ora nessun rischio di taglio superiore a una notch
Stamane sia il comparto governativo che equity sono sotto forti pressioni. Il rendimento sul BTp a 2 anni è salito velocemente all’1,25%, massimi di fine agosto. Medesimo movimento per il titolo a 10 anni, con il rendimento balzato al 3,25% e conseguente allargamento dello spread a 280 punti base. Il maggior rischio Paese è confermato anche dal balzo dello spread tra Italia e Spagna, che ha superato quota 170 pb. La percezione del maggior rischio, inoltre, sta spingendo molti grandi investitori in BTp a correre ai ripari, acquistando i credit default swap (CDS, strumento derivato che assicura i possessori di titoli di Stato dal rischio di default), i cui prezzi stanno salendo vertiginosamente. Dal fronte CDS, il CDS a 5 anni Italia sta quotando circa 50pb sopra quello ad esempio del Sud Africa, un paese che è già sub investment grade. Di fatto gli investitori stanno implicitamente temendo un downgrade a fine ottobre da Moody’s come afferma Antonio Cesarano, Chief Global Strategist, Intermonte SIM. “La reazione dei mercati successiva all’approvazione della NaDef sta comportando un forte allargamento dello spread. L’impressione è che il vero timore degli operatori” conclude Cesarano “ non sia tanto il contenuto della manovra quanto piuttosto l’eventuale intensificazione dello scontro con la Commissione europea, ben prima della presentazione del disegno di legge di bilancio e della relativa valutazione della Commissione previsto entro fine novembre”.
“Ci aspettiamo che lo spread verso Bund possa stabilizzarsi verso i 300 punti nel breve, con un rendimento intorno al 3,40%” dicono gli analisti di IG. “Con questo deficit/Pil e con le manovre che intende fare il governo, riteniamo che le agenzie di rating possano rivedere il merito creditizio del Paese nelle prossime settimane” dicono gli analisti di IG. “Attualmente, le principali agenzie hanno lo stesso giudizio sul debito a lungo termine (BBB), con un outlook negativo per Moody’s e Fitch. Proprio Moody’s potrebbe pronunciarsi per prima con un downgrade di un gradino, così da portare il giudizio sulla pericolosa soglia che delimita l’investment grade da quella di speculative grade”. “Non vediamo al momento il rischio di un taglio superiore a una notch, dato che le agenzie preferiranno attendere i numeri del prossimo anno” concludono.
Schroders: esagerata la reazione dei mercati
Voce fuori dal coro quella di Schroders, che tramite Azad Zangana, Senior European Economist and Strategist, parla di una reazione esagerata da parte dei mercati. “Nel breve termine, ci aspettiamo che gran parte degli investitori torneranno a sostenere l’Italia. Nonostante tutte le turbolenze, il Governo mira ad allentare leggermente la politica fiscale e in una fascia tollerata dai mercati. Inoltre, i rendimenti offerti dall’Italia saranno difficili da ignorare, soprattutto quando gli investitori europei si troveranno ad avere poche altre occasioni di ottenere guadagni decenti. Ci aspettiamo che lo spread tra i bond italiani e quelli tedeschi si riduca nei prossimi mesi e che il flusso di notizie diventi più neutrale” dice l’analista. “Assisteremo probabilmente al ritorno di un senso di calma, anche se il problema continuerà a persistere. Il Governo italiano non è diventato improvvisamente una coalizione di conservativi con idee fiscali liberali. La pantomima politica probabilmente si ripeterà ancora di questi tempi l’anno prossimo, quando si starà lavorando al bilancio 2020. Intanto, l’Italia rimarrà vulnerabile a qualsiasi colpo alla crescita, che sia di tipo ciclico o che si tratti di uno shock. Sul lungo termine, siamo ancora preoccupati della sostenibilità dei finanziamenti pubblici italiani. (…) Le preoccupazioni di lungo termine continueranno ad esistere, ma nel breve periodo il mercato sembra aver avuto una reazione eccessiva” conclude.