M&A: Broadcom presenta offerta da 130 mld$ per Qualcomm
Voglia di Merger & Acquisition (M&A) nel comparto dei microchip negli Stati Uniti. Dopo le indiscrezioni stampa degli ultimi giorni, è arrivata l’ufficializzazione: il colosso statunitense Broadcom ha confermato di essere interessata a rilevare la rivale Qualcomm e ha presentato la sua offerta d’acquisto. Una proposta complessiva, incluso il debito, da 130 miliardi di dollari. Nel dettaglio, Broadcom è pronta a mettere sul piatto 70 dollari, di cui 60 dollari in contante e 10 dollari in azioni. Si tratta di un premio del 28% rispetto alla chiusura di Qualcomm a Wall Street di venerdì scorso. Broadcom ha precisato che l’offerta è valida indipendentemente dal successo dell’acquisizione di NXP Semiconductors da parte di Qualcomm per una cifra pari a 110 dollari per azione.
Dall’unione delle due società, inclusa Nxp Semiconductors, nascerebbe un gruppo con ricavi pro-forma pari a circa 51 miliardi di dollari nel 2017 e con un margine operativo lordo (Ebitda) di 23 miliardi di dollari. Broadcom prevede che l’operazione proposta venga completata entro circa 12 mesi dalla firma di un accordo definitivo.
Qualcomm, dal canto suo, ha confermato di avere ricevuto l’offerta da parte di Broadcom. “Il consiglio di amministrazione di Qualcomm, in consultazione con i consulenti finanziari e legali, valuterà la proposta per intraprendere la migliore strada nell’interesse degli azionisti. Non ci saranno ulteriori commenti fintanto che il board non avrà completato la sua review”, si legge in una nota.
Qualcomm è sempre alla prese con la battaglia legale con Apple. Di recente è finita sotto i riflettori per le indiscrezioni riportate da Reuters, secondo cui i nuovi modelli di iPhone e iPad potrebbero non essere equipaggiati con i chip Qualcomm. Il nuovo corso dovrebbe partire nell’autunno del 2018, anche se Apple potrebbe anticipare i tempi. E a inizio novembre sono stati comunicati i risultati trimestrali: la società di San Diego ha chiuso il quarto trimestre dell’esercizio fiscale 2017, con ricavi in flessione del 5% a 5,9 miliardi di dollari rispetto ai 6,2 miliardi dell’analogo periodo nel 2016, mentre l’utile netto è scivolato a circa 200 milioni di dollari rispetto ai 1,6 miliardi di un anno prima.