Lusso in panne in Borsa: per Morgan Stanley “non è più di moda” per 4 ragioni (tra cui i consumi in Cina)
Il lusso europeo finisce sotto il fuoco delle vendite in Borsa. Un sell-off che non sta risparmiando le italiane Moncler che staziona sul fondo del Ftse Mib con un ribasso di oltre il 10%, Brunello Cucinelli (-7,8%) e Salvatore Ferragamo (-3,8%). Un movimento ribassista innescato dal downgrade di Morgan Stanley, che ha abbassato la view sul settore del lusso europeo a “underweight”.
Le 4 ragioni di Morgan Stanley
“Il settore del lusso europeo è finito sotto pressione nell’ultime settimane per la combinazione di fattori macro e specifici, e nonostante il recente sell-off crediamo non sia troppo tardi per vendere. Almeno per quattro ragioni“, spiegano gli esperti della banca d’affari americana in un report dal titolo “Beni di lusso: non più di moda“. Il focus ruota attorno ai consumi cinesi, ma anche ad altre questioni. “I beni di lusso sono vulnerabili a una generale underperformance della crescita rispetto al valore di borsa; nonostante le recenti vendite il settore è ancora sopravvalutato; la crescita dell’Eps sembra affievolirsi, e infine il trend dei consumi cinesi sembra rallentare”, indicano gli analisti. Per quanto riguarda l’ultimo punto, quello legato alla Cina, da Morgan Stanley sottolineano: “la fiducia dei consumatori cinesi, che ha da sempre rappresentato uno degli indicatori principali per osservare le tendenze dei beni di lusso negli ultimi anni, sembra aver raggiunto la vetta”. E non c’è da ben sperare, se si considerano le previsioni dell’economista di Morgan Stanley che segue la Cina, Robin Xing, secondo il quale il trend dei consumi cinesi potrebbe rallentare ulteriolmente.
Di fronte a questo mix esplosivo di fattori il settore è in panne sui listini europei. A Parigi giù Kering (-8,96%) e Hermes (-4,9%), sotto pressione anche Lvmh che cede sul Cac40 oltre il 7% nonostante i positivi risultati finanziari annunciati ieri a mercati chiusi. Il big europeo del lusso ha visto il fatturato salire del 10% a quota 33,1 miliardi di euro. La crescita organica è stata pari all’11% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. È soprattutto la divisione moda e pelletteria del gruppo proprietario di marchi quali Louis Vuitton, Celine, Christian Dior e Givenchy, a registrare una crescita nelle vendite del 14%. Nel terzo trimestre dell’anno i ricavi di Lvmh sono saliti del 10% arrivando a registrare 11,38 miliardi. Nell’attuale scenario, gli esperti di Morgan Stanley indicano Lvmh il titolo preferito nel settore del lusso rimane proprio Lvmh che può fare affidamento su “una robusta crescita degli utili, una minore contenuta volatilità degli utili rispetto ai competitor, ma anche diversificazione”.