Lusso affossato da escalation rischio coronavirus, Equita elenca i titoli più esposti
Dietronfront dei mercati complici i crescenti timori legati al contagio del coronavirus in Cina. Piazza Affari cede oltre 1 punto percentuale (Ftse Mib a -1,06% a quota 23.748 punti) con i titoli del lusso a guidare i cali. Tra le big mondiali del settore LVMH scende del 2,5%. Kering scende del 3,1%, Richemont scivola del 2,8% e Burberry diminuisce del 3,8%. In Italia arrancano i due testimonial del lusso presenti sul Ftse Mib: -3% Salvatore Ferragamo e -2,1% Moncler.
Gli ultimi sviluppi, cresce il rischio contagio
Il focolaio di virus in Cina ha mostrato segni di peggioramento in vista delle vacanze del Capodanno cinese, con più operatori sanitari ora infetti e quattro morti per malattia. Si sono sviluppati contagi anche in Tailandia, Korea, Giappone. Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha convocato il Comitato di emergenza in merito al nuovo coronavirus (2019-nCoV) diffusosi in Cina. Il comitato discuterà “se l’epidemia costituisce un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale e quali raccomandazioni dovrebbero essere fatte per gestirlo”, rimarca l’OMS.
Nel 2003 la Sars uccise 800 persone in Asia causando un impatto sui consumi domestici. Rispetto alla Sars, questa epidemia sembra per ora avere un tasso di mortalità inferiore anche se sta emergendo una preoccupante capacità di trasmissione da uomo a uomo.
Equita indica i titoli più esposti
Equita Sim, relativamente ai titoli azionari più colpiti, rimarca come in effetti siano quelli del lusso considerando che il virus arriva a ridosso del Capodanno Cinese, un periodo importante di festa e di turismo per i Cinesi, che rappresentano il 35% dello spending di lusso, di cui circa 2/3 fuori dalla Cina. “Il timore di contrarre la malattia potrebbe ridurre la propensione ai viaggi e impattare sul mood di spesa nella regione, come già riflesso ieri dai titoli di settore (in calo del 2-3%).”, sottolinea Equita. L’esposizione dei players del settore è piuttosto omogenea a circa 33-35% del fatturato, fatta eccezione per Brunello Cucinelli (Equita stima 12%) e Burberry (vicina al 40%).
Tra i titoli di altri settori esposti alla Cina ci sono STM (circa un terzo del fatturato), Brembo (12% del fatturato), Pirelli (circa 10% del fatturato). Fra i titoli europei sotto copertura di Equita, quelli maggiormente esposti alla Cina sono Infineon (circa 1/3 delle vendite), Seb (25%), Danone (25%), Henkel (17%), DSM (12%), Ingenico (circa 10%).