Leonardo: le stime sui risultati del 3° trimestre in arrivo il 9 novembre
L’agenda delle trimestrali di Piazza Affari è molto serrata e il 9 novembre prevede, tra gli altri, i risultati di Leonardo, in uscita a mercati chiusi. L’escalation di tensioni internazionali delle ultime settimane ha ulteriormente rafforzato l’attenzione sui titoli della Difesa, che dall’anno scorso sono tornati in auge con lo scoppio della guerra in Ucraina. Vediamo dunque le previsioni degli analisti per quanto riguarda il campione italiano della Difesa e dell’Aerospazio.
Le stime di Bloomberg sui conti di Leonardo
Secondo Bloomberg Intelligence, Leonardo potrebbe registrare un aumento dei ricavi, dei margini e dei profitti nel terzo trimestre, trainati prevalentemente dalla Difesa e, in misura minore, dall’Aeronautica poiché le minori consegne di elicotteri sono parzialmente compensate da altre attività.
I ricavi totali potrebbero aumentare del 2% a 3,4 miliardi di euro, con un Ebita di 238 milioni (margine del 6,9%). Nel dettaglio, le entrate del segmento Elettronica per la Difesa e Sicurezza potrebbero raggiungere 1,7 miliardi con un Ebita di 184 milioni (margine del 10,7%), favoriti dal business della difesa europea in scia al proseguimento della guerra in Ucraina.
I ricavi degli elicotteri sono previsti in discesa a 950 milioni, con Ebita e margini probabilmente stabili a causa di un minor numero di consegne mentre un mix di servizi più ampio dovrebbe supportare margini ed Ebita. I ricavi dell’Aeronautica sono attesi in aumento a 827 milioni, con un Ebita di 48 milioni e un aumento del margine di 90 punti base grazie a volumi più elevati, compresi i 787.
Le altre previsioni degli analisti
Il consensus di Bloomberg, che calcola la mediana delle previsioni degli esperti sui principali indicatori economici di Leonardo, indica per il terzo trimestre ricavi pari a 3,469 miliardi, in aumento del 3,8% su base annua ma in flessione rispetto ai 3,86 miliardi del secondo trimestre.
Il valore degli ordini ricevuti dovrebbe attestarsi a 4,2 miliardi, contro i 3,79 miliardi del periodo aprile-giugno 2023.
Nel dettaglio, le stime vedono ricavi da Elicotteri per 1,07 miliardi, da Elettronica per la Difesa e Sicurezza per 1,71 miliardi, da Velivoli per 642 milioni e da Aerostrutture per 150 milioni.
L’Ebitda è atteso pari a 325 milioni, in flessione dell’1% su base tendenziale e in calo rispetto ai 412 milioni del 2Q.
L’utile netto adjusted è previsto in diminuzione del 72% a 112 milioni, contro 160 del secondo trimestre, pari ad un utile per azione (EPS) rettificato di 0,22 euro (-69% a/a), contro 0,28 del trimestre precedente.
I risultati di Leonardo DRS
Nel frattempo, la controllata statunitense DRS ha chiuso il terzo trimestre con ricavi in aumento dell’11% su base annua a 703 milioni di dollari. L’adjusted Ebitda è salito del 41% a 82 milioni, mentre l’EPS diluito rettificato è cresciuto del 67% a 0,20 dollari per azione.
I nuovi ordini si attestano a 1,1 miliardi di dollari, con un rapporto book-to-bill pari a 1,5x, mentre il backlog è pari a 4,7 miliardi di dollari.
Dopo la chiusura del terzo trimestre, la società si è aggiudicata un contratto da oltre 3 miliardi di dollari per il sistema di energia elettrica e di propulsione sui restanti sette sottomarini Classe Columbia.
DRS ha aggiornato la guidance per il 2023, restringendo gli intervalli dei ricavi (2,735-2,785 miliardi) e dell’EBITDA rettificato (319-325 milioni) e aumentando la previsione sull’EPS diluito adjusted (0,70-0,72 dollari).
Col tempo potrebbero giungere maggiori investimenti per il sostegno a Israele, alla luce del conflitto con Hamas scoppiato il mese scorso.
L’Italia prevede un calo degli investimenti nella Difesa
Dall’Italia, invece, non giungono indicazioni a sostegno del comparto. Nel Documento di Programmazione Pluriennale della Difesa, che sintetizza gli investimenti nel settore militare del Governo italiano, i fondi previsti per il 2023 ammontano a 27,75 miliardi di euro, in crescita da 25,9 miliardi del 2022, mentre rimane sostanzialmente stabile la percentuale rispetto al Pil (1,38%).
Nei prossimi due anni, però, il Dpp indica una riduzione degli investimenti nella Difesa all’1,30% del Pil nel 2024 e all’1,26% nel 2025, rimandando al 2028 il target del 2% richiesto dalla Nato.
“Sebbene l’Italia resti il mercato più importante per Leonardo (nel 2022 rappresentava il 14% del fatturato), anche in caso di mancato rialzo della spesa militare italiana riteniamo che lo scenario geopolitico confermi prospettive positive per la raccolta ordini”, affermano gli analisti di Equita Sim.
L’andamento del titolo Leonardo in borsa
Le azioni Leonardo scambiano sui massimi dal 2017, grazie soprattutto alle crescenti tensioni internazionali che hanno spinto i titoli della Difesa nell’ultimo anno e mezzo. Dall’invasione dell’Ucraina ad opera della Russia la società ha guadagnato il 125% e dall’attacco di Hamas a Israele dello scorso 7 ottobre il rizlo è superiore all’11%.
Secondo Bloomberg i giudizi degli analisti sul titolo si suddividono tra 12 Buy, 5 Hold e 1 Sell, con un target price medio di 14,95 euro, che implica un upside potenziale del 3-4% rispetto alla valutazione attuale di 14,45 euro.