Leonardo e la cessione del 6,3% di DRS: cosa implica per operazioni M&A
A meno di una settimana dalla pubblicazione dei conti, Leonardo annuncia la cessione del 6,3% di azioni ordinarie della controllata statunitense DRS (potenzialmente 7,2%). Un’operazione che arriva a un anno di distanza dal collocamento del 20% della controllata a Wall Street.
Un annuncio accolto positivamente dal mercato con il titolo che sale di oltre l’1,5% a 14,59 euro per azione, posizionandosi tra i migliori del Ftse Mib. Da inizio anno il titolo ha messo a segno una crescita di oltre 80% YTD, uno dei best performer dell’indice Ftse Mib.
Ma come impatterà l’operazione in termini di operazione straordinarie?
L’operazione
Ieri a mercati chiusi, Leonardo ha annunciato l’avvio di un’offerta secondaria al pubblico negli Stati Uniti da parte di Leonardo US Holding, società controllata da Leonardo, di una quota minoritaria pari a 16.500.000 azioni ordinarie di Leonardo DRS (DRS), che rappresentano circa il 6,3% delle azioni ordinarie emesse e in circolazione di DRS.
“L’azionista venditore – si legge nella nota – intende concedere alle banche sottoscrittrici un’opzione di 30 giorni per l’acquisto di ulteriori 2.475.000 azioni ordinarie di DRS dall’azionista venditore”. Tutte le azioni dell’offerta saranno vendute dall’azionista venditore, con DRS che non riceverà alcun incasso dall’offerta. Post offerta, Leonardo US holding deterrà circa il 73,9% delle azioni ordinarie emesse e in circolazione di DRS (circa il 72,9% se l’opzione per acquisire ulteriori azioni verrà esercitata in pieno dalle banche sottoscrittrici).
Proventi che Leonardo intende utilizzare “per aumentare la propria flessibilità finanziaria per investimenti e acquisizioni che creino valore, mantenendo allo stesso tempo una solida struttura finanziaria”.
Equita: cash verso M&A?
Delineata questa operazione, gli analisti di Equita stimano tre fattori:
- dal collocamento Leonardo possa incassare circa 300 milioni di euro, più ulteriori 40 milioni in caso di esercizio totale dell’opzione:
- il peso di DRS nella SOTP scenda di 300 punti base al 34% circa, restando comunque estremamente rilevante;
- il debito netto a fine anno scenda a 2,3 miliardi (esercizio 2023 debt to Ebitda 0,6 volte).
“Alla luce di quanto commentato dopo le recenti conference call riteniamo che il cash possa essere usato sia per acquisizioni (focus dichiarato su cyber security e spazio) che conguagli in caso di nuove alleanze o cambiamenti in quelle esistenti, non essendoci la necessità di abbattere il debito“, commentano gli esperti di Equita che ricordano le parole del ceo Roberto Cingolani (nella foto) che non intende aumentare il debito del gruppo.
“Come commentato post risultati del terzo trimestre, ci sono varie opzioni M&A allo studio; riteniamo non sia facile finalizzarle tutte, ma l’attuale scenario geopolitico può renderne alcune più probabili con potenziale upside per la valutazione“, aggiunge la sim milanese.
La view degli analisti: prevalgono i buy
Intanto osservando il consensus su Bloomberg, si nota come la quasi totalità degli analisti che seguono il titolo hanno una visione rialzista (il 68,4% dice buy), mentre solo 1 dice “sell”. Il prezzo obiettivo a 12 mesi è a quota 15,5 euro, il che implicherebbe un rendimento potenziale del 6% dai prezzi attuali a Milano
Il punto tecnico su Leonardo
(a cura di Giulio Visigalli)
A Piazza Affari, continua la fase di positività su Leonardo, con il titolo che da inizio anno mostra un progresso dell’80%. In particolare, il colosso della difesa e dell’aerospazio, con la seduta in verde di oggi sta provando a riportarsi al di sopra dell’area di resistenza a quota 14,5 euro ad azione, livello che aveva già tentato di rompere al rialzo nella seduta di venerdì scorso. A conferma della tendenza rialzista in atto, il titolo si torva al di sopra delle principali medie mobili a 50 (linea blu) e 200 periodi (linea arancione). Ma non solo, i prezzi si mantengono al di sopra della trendline rialzista costruita dai minimi di novembre 2021 e confermata anche a luglio di quest’anno.
Al rialzo, se la candela di oggi dovesse chiudere sopra l’area dei 14,5 euro, allora il successivo target al rialzo è il raggiungimento della resistenza a quota psicologica dei 15 euro, massimo di periodo raggiunto la settimana scorsa e si tratterebbe dei massimi dal 2017. Al ribasso, come dicevamo sarà importante monitorare la tenuta dell’area supportiva a 14,5 euro, in quanto il cedimento (con volumi in aumento) di quest’ultimo livello potrebbe favorire una flessione verso i 14 euro.
Dal punto di vista dell’analisi algoritmica, tutti i principali indicatori di direzione si trovano in posizione “long”, mentre non emergono segnali rilevanti dall’oscillatore di momentum Rsi ancora in area neutra (55).