Leonardo, caduta libera in Borsa post Piano: target 2018 deboli, troppo sfidanti quelli al 2022
Accoglienza gelida del mercato al Piano Industriale 2018-2020 di Leonardo, appena diramato dal Cda al termine di una riunione molto intensa. “Abbiamo toccato il fondo nel 2017”, ha detto il (neo) amministratore delegato Alessandro Profumo rivolto agli analisti a margine del Cda a Vergiate, “ora vogliamo riprenderci per accelerare il percorso di crescita e torneremo a una crescita a doppia cifra entro il 2020”
È sulla figura di Alessandro Profumo che il mercato ha incentrato gran parte dell’attenzione, chiamato alla sua prima pianificazione industriale dopo lo scoraggiante profit warning lanciato lo scorso novembre e relativo all’esercizio 2017.
Secondo i principali esperti di mercato ed analisti contattati dalla nostra redazione il Piano di Leonardo risulta poco esaltante sugli obiettivi di breve periodo e molto sfidante su quelli di orizzonte più ampio.
Target 2018 poco esaltanti
“I target sul 2018, come pure quelli di breve periodo, non sono esaltanti”; con queste parole un analista interpellato dalla nostra redazione giustifica il tracollo di Leonardo in Borsa negli istanti successivi alla diramazione del Piano Industriale.
Il titolo è arrivato a perdere ben oltre il 7% fino ad un minimo a 10,135 euro dopo le ore 14:30. Al momento è il worst performer di Piazza Affari. Di seguito i punti salienti delle stime sul 2018:
– Ordini stimati a 12,5 – 13,0 miliardi
– Ricavi visti a 11,5 – 12,0 miliardi
– EBITA previsto a 1.075 – 1.125 milioni
– FOCF (Flusso di cassa operativo post-investimenti) a circa 100 milioni di euro
– Indebitamento Netto di gruppo a circa 2,6 miliardi di euro
Conferma il reset sul 2017
A pesare, inoltre, è la conferma del reset sul 2017. Nel dettaglio, sul 2018 i ricavi sono attesi nella fascia bassa delle guidance mentre gli ordini attesi sono pari a 11,3 – 11,7 miliardi di euro a causa delle tempistiche legate alla finalizzazione di un contratto C27J export.
In linea con le guidance, invece, il debito netto di gruppo che dovrebbe attestarsi a circa 2,6 miliardi (includendo l’effetto dell’operazione di buy-back dei bond Usa). Appuntamento il prossimo 14 marzo, quando saranno esaminate dal Cda le risultanze del Progetto di Bilancio 2017.
Obiettivi sfidanti per i prossimi 5 anni
Il nuovo Piano Industriale di Leonardo prevede il raggiungimento dei seguenti obiettivi nel corso dei prossimi 5 anni:
– Crescita media annua degli ordini (CAGR) 2018-2022 superiore al 6%, con un book-to-bill superiore o uguale a 1;
– Crescita media annua dei ricavi (CAGR) 2018-2022 compresa tra il 5% e il 6%, supportata dal solido portafoglio ordini e dall’acquisizione di nuovi ordini;
– Crescita media annua dell’EBITA (CAGR) 2018-2022 compresa tra 8%-10% e redditività attesa superiore al 10% nel 2020;
– Generazione di cassa in crescita dal 2020, grazie all’acquisizione di nuovi ordini e al miglioramento della redditività;
– Mantenimento di una struttura finanziaria solida e flessibile. Immutato impegno verso una strategia finanziaria disciplinata con l’obiettivo di ritornare ad un credit rating “investment grade” e perseguire il giusto bilanciamento tra la riduzione dell’indebitamento e degli oneri finanziari, il necessario sostegno agli investimenti ed un’adeguata remunerazione degli azionisti.