La Grecia volta pagina, fine del commissariamento dopo 8 anni di crisi. Eurogruppo concede alleggerimento debito
La Grecia si prepara a voltare pagina e chiudere uno dei capitoli più difficili e dolorosi della sua storia, almeno dal punto di vista economico. Dopo una riunione fiume, i ministri delle Finanze della zona euro, convocati a Lussemburgo per l’Eurogruppo, hanno raggiunto nella notte un vasto accordo che metterà fine a otto anni di crisi, di austerità e piani di salvataggio per la Grecia.
L’accordo, raggiunto dopo più di sei ore di discussione, permetterà ad Atene di uscire dalla tutela dei suoi creditori (Eurozona e Fondo monetario internazionale) il prossimo 20 agosto e ricominciare a finanziarsi da sola sui mercati. “La crisi greca finisce qui questa sera, siamo finalmente arrivati alla fine di questo lungo e difficile viaggio, un momento storico”, ha dichiarato il Commissario Ue per gli Affari economici, Pierre Moscovici. “Sono felice”, ha detto il ministro delle Finanze greco, Euclid Tsakalotos.
L’intesa prevede anche un alleggerimento del debito greco, concedendo ad Atene di iniziare a rimbosare una parte dei prestiti ricevuti in questi anni a partire dal 2032 e non più dal 2022, nonostante la contrarietà della Germania. A patto però di una continua stretta sorveglianza da parte dei creditori. Secondo l’Fmi, che ha partecipato finanziariamente ai primi due piani di aiuto ma non al terzo, il debito greco è sostenibile nel medio termine, ma sul lungo periodo ci sono ancora dei dubbi.
In otto anni, la Grecia ha beneficiato di 273 miliardi di euro di aiuti nell’ambito di tre programmi di salvataggio. Come contropartita, Atene ha attuato una serie di riforme e di misure di austerità per mettere in ordine le sue finanze pubbliche. Nel 2017 il Pil ellenico è cresciuto dell’1,4% e quest’anno dovrebbe segnare una espansione dell’1,9% per poi accelerare ancora nel 2019 a un +2,3%.