Notizie Valute e materie prime La corsa all’oro è destinata a continuare (complice la Fed)

La corsa all’oro è destinata a continuare (complice la Fed)

3 Luglio 2019 15:12

L’oro è tornato a varcare i 1.400 dollari sui mercati. Dopo qualche seduta di pausa, il metallo giallo si riaccende in scia alle tensioni sul fronte commerciale (nonostante la tregua del G20 di Osaka), con le quotazioni che stanno accelerando dellO 0,77% a 1.418,6 dollari l’oncia. I mercati non perdono da vicino i colloqui commerciali tra Cina e Stati Uniti che sarebbero ripartiti, ma tra gli operatori permane qualche perplessità sulle tempistiche. Soprattutto dopo le dichiarazioni dell’esperto commerciale della Casa Bianca, Peter Navarro, che a Cnbc ha dichiarato che “i colloqui su potenziale accordo richiederanno tempo”.

Volata per il bene rifugio. Nel mese di giugno il ‘Re oro’ è tornato in primo piano dopo la galoppata rialzista che l’ha portato a vedere dei livelli che non toccava da sei anni. “Un dato di fatto inconfutabile è che ci sia un grande interesse nei confronti del metallo giallo”, sottolinea Carlo Alberto De Casa, capo analista di ActivTrades. “Nelle ultime settimane si è tornato a parlare di bene rifugio ma anche di bene per tutelarsi dalla svalutazione della moneta, con la Federal Reserve in versione colomba e con i tassi che dovrebbero scendere. Questa è stata la matrice che ha determinato e innescato la corsa all’oro”. L’esperto indica inoltre come il “trend di fondo appaia ancora positivo” e ammette che “è difficile dare previsioni, anche se non sembra essere giunta la fine di questo trend rialzista. Anzi ci potrebbe essere spazio per ulteriori movimenti“. E guardando più in là, De Casa afferma che “nei prossimi mesi il target da monitorare è ‘area 1.500-1.530 dollari l’oncia“. E questo se “la Fed confermasse quanto i mercati si attendono in tema di tassi”.

Discorso diverso, invece, per l’argento. “Le quotazioni dell’argento hanno sottoperformato rispetto a quelle dell’oro – spiega ancora De Casa -. I mercati sembrano seguire con maggiore attenzione l’oro per una serie di ragioni, tra cui il fatto che l’oro è da sempre il bene rifugio per eccellenza, e nel caso ci fosse una guerra commerciale l’argento potrebbe essere maggiormente penalizzato visto che è considerato  anche un metallo industriale (quasi il 50% della sua domanda arriva dall’industria)”. L’argento ha recuperato i 15 dollari l’oncia, ma si è ancora lontani sia dai massimi toccati a inizio anno sopra quota 16 sia ben lontani dai massimi dell’estate 2018 quando viaggia sopra 17 dollari. E lontanissimi da quelli del 2011, quando l’argento arrivò a 50 dollari l’oncia.