Juventus penalizzata di 10 punti in classifica, ma il titolo resiste
Mentre la Juventus giocava contro l’Empoli il posticipo della 36esima giornata di Serie A, è arrivata la penalizzazione dalla federazione nazionale italiana di calcio (Figc), che ha tolto ai bianco neri ben 10 punti dalla classifica per falso in bilancio, nell’ambito dell’inchiesta sulle plusvalenze.
Con questa penalizzazione la Vecchia Signora scivola al settimo posto della classifica di Serie A e questo potrebbe costare alla squadra guidata da Allegri l’opportunità di giocare in tornei europei come la prestigiosa e redditizia Champions League.
Da questo punto di vista ricordiamo infatti che solo i primi quattro classificati del campionato italiano ottengono l’accesso automatico alla Champions League dell’anno successivo, la competizione tra le migliori squadre calcistiche d’Europa.
L’impatto sul titolo in borsa
La decisione della Corte d’Appello della FIGC ha avuto conseguenze anche sul titolo Juventus che in Borsa ha aperto oggi le contrattazioni in calo del 3,5%, per poi recuperare dopo la prima ora di contrattazioni e al momento si trova a quota 0,29 euro, in rialzo dell’1,8%.
La penalizzazione inflitta oggi ai bianco neri è comunque inferiore rispetto a quanto pronosticato dalle precedenti sentenze. La Corte presieduta da Ida Raiola ha infatti rimodulato la sanzione a 10 punti, 5 in meno rispetto alla precedente sentenza di aprile; mentre il procuratore federale Chiné ne aveva chiesti 11.
I giudici stanno infatti verificando se i dirigenti della Juventus abbiano emesso false comunicazioni agli investitori e falso in bilancio relativo agli stipendi dei giocatori. Ma non solo, il club dovrà anche affrontare una sentenza calcistica separata su altri oneri finanziari, i quali potrebbero influire sulla sua posizione in classifica di quest’anno o nella stagione successiva.
Assolti i sette dirigenti
Se da una parte la squadra è stata penalizzata con 10 punti meno in classifica, dall’altra i giudici del Figc hanno prosciolto i sette ex dirigenti e consiglieri del CdA bianconero, tra cui Pavel Nedved, per i quali l’accusa aveva chiesto otto mesi. Tirano un sospiro di sollievo anche gli altri ex dirigenti del club Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano. Tuttavia, rimangono nell’occhio del ciclone Agnelli, Arrivabene, Paratici e Cherubini.
La Juventus ricordiamo che è di proprietà dal 1923 degli Agnelli, famiglia che ha fondato la casa automobilistica Fiat quasi 125 anni fa e gestisce la maggior parte delle sue proprietà attraverso la sua holding Exor. Ma non solo, la famiglia controlla anche Ferrari NV, CNH Industrial NV ed è il più grande investitore singolo in Stellantis NV.
Cosa succede adesso?
Il club adesso aspetta di sapere le motivazioni che hanno portato la Corte d’Appello ha prendere la decisione dei 10 punti di penalizzazione e in seguito valuterà il ricorso.
Intanto, la squadra si preparerà ad affrontare l’udienza del 5 giugno che darà il via al processo sull’inchiesta “Prisma”, ovvero quello relativo alla manovra stipendi. In ogni caso, per arrivare alla conclusione del processo bisognerà attendere ancora e con tutta probabilità si andrà oltre alla data di fine della stagione in corso che termina il 30 giugno.
Ecco che in tal caso è ancora possibile che il club venga penalizzato ulteriormente anche nel prossimo campionato di Serie A.
Analisi tecnica: titolo sotto le medie mobili
A Piazza Affari prosegue la fase di lateralità per il titolo Juventus che dopo il crollo di fine 2021 si è inserito in ampio trading range compreso tra il livello di supporto a 0,27 euro, minimo di dicembre 2022, e la resistenza a 0,40 euro.
Da inizio maggio il trend del titolo è peggiorato, infatti, i prezzi hanno “bucato” al ribasso le principali medie mobili a 50 e 200 periodi, segnalando così un peggioramento della tendenza e del sentiment sul titolo.
Ora Juventus quota vicino a 0,28 euro e in caso di proseguimento della debolezza i livelli di supporto più importanti e che potrebbero sorreggere le quotazioni si trovano prima a 0,278 euro e poi a 0,25 euro. Al contrario, sarà necessario il breakout con volumi di contrattazione in aumento della resistenza a 0,3 euro per riportare le quotazioni verso la successiva resistenza a 0,35 euro ad azione.