JP Morgan: intelligenza artificiale dominerà il mercato
L’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico avranno impatto sempre maggiore sui mercati finanziari nei prossimi anni.
Più della metà di coloro che hanno risposto a un sondaggio di JPMorgan Chase & Co. su 835 trader istituzionali e professionisti ha dichiarato che queste tecnologie avranno la massima influenza sul trading nei prossimi tre anni, una quota in aumento rispetto a un quarto del 2022. “Questa tendenza all’automazione è qualcosa che stiamo vedendo in tutto il mercato e che si sta espandendo nel settore del credito e dei tassi, oltre che delle materie prime”, ha dichiarato Scott Wacker, responsabile delle vendite di e-commerce FICC di JPMorgan.
Gli hedge fund quantitativi stanno “portando modelli sistematici ottimizzati con l’apprendimento automatico nei mercati over-the-counter”, ha affermato Wacker. “Stiamo anche assistendo a gestori patrimoniali che utilizzano i dati in modo più dinamico, grazie a tecnologie potenziate dall’intelligenza artificiale, per valutare e migliorare il modo in cui eseguono le operazioni”. Secondo lo studio di Bloomberg Intelligence sul 2022 “US Institutional Equity Trading”, molti gestori patrimoniali cercano già di integrare una qualche forma di AI nei loro sistemi e algoritmi. Tuttavia, la maggior parte di essi considerava l’IA più che altro una “tecnologia emergente”.
Sicuramente l’uscita di ChatGPT a novembre ha dato il via a un interesse più ampio per la tecnologia AI e l’elaborazione del linguaggio naturale. Lo strumento ha fatto il giro di Internet e ha suscitato un forte dibattito sul ruolo dell’IA nei luoghi di lavoro. “Le persone sono stupite da ciò che la tecnologia AI può raggiungere”, ha dichiarato Wacke di JP Morgan. “L’elaborazione del linguaggio naturale sta procedendo a passo spedito, ma al momento è un po’ più difficile da configurare. È all’inizio di un percorso”.
Da un altro punto di vista, il sondaggio di JPMorgan ha evidenziato che le turbolenze dell’anno scorso nel settore delle criptovalute hanno ridotto l’entusiasmo nei confronti di questa asset class. Circa il 72% dei trader ha dichiarato di non avere intenzione di negoziare criptovalute, rispetto a circa un quarto dello scorso anno. Separatamente, la tecnologia blockchain e distributed ledger è stata considerata al terzo posto per impatto sul trading dopo l’intelligenza artificiale e l’integrazione delle interfacce di programmazione delle applicazioni (API), che consente alle app di lavorare tra loro.
Risetto alle risposte del sondaggio degli ultimi sei anni, la “disponibilità di liquidità” non è più la principale sfida di trading giornaliera. Al contrario, il 46% dei trader prevede che la “Volatilità dei mercati” sarà la loro più grande sfida di trading quotidiano nel 2023. Il fatto che le preoccupazioni per la liquidità si siano ridotte così drasticamente è una “testimonianza di quanto il mercato abbia funzionato bene negli ultimi 12 mesi”, ha concluso Wacker. “Nonostante l’elevata volatilità e l’attività, i mercati si sono dimostrati solidi e affidabili”.