Italia verso un ottobre caldo: analisti predicano prudenza post Def. Ecco le potenziali fonti di volatilità
I mercati puntano i radar contro l’Italia all’indomani del varo del Def che ha fissato al 2,4% il target del rapporto deficit/Pil per il prossimo triennio. Un target che ha visto prevalere la linea dei due vice premier, Matteo Salvini, e Luigi Di Maio, rispetto a quella del ministro dell’Economia, Giovanni Tria (1,6%). A Piazza Affari la seduta è iniziata e prosegue con le forti vendite, con il Ftse Mib che cede oltre il 3% trascinato al ribasso dalle big bank del Ftse Mib che segnano ribassi superiori al 6 per cento.
Si preannuncia un ottobre caldo in vista dei prossimi step che il Governo giallo-verde dovrà compiere. In particolare c’è quello con la Commissione europea: la data da cerchiare in rosso è quella del 15 ottobre, quando il progetto di bilancio dovrà essere presentato a Bruxelles. Altro appuntamento che gli investitori attendono sono le indicazioni che arriveranno entro fine ottobre dalle agenzie di rating: sono attesi i giudizi di S&P’s e Moody’s sul rating (attualmente BBB con outlook stabile per S&P e Baa2 per Moody`s).
Volatilità all’agguato: ecco le 4 potenziali fonti
“Prevediamo che l’Italia entrerà in un periodo prolungato di volatilità dopo la sua decisione di rivedere notevolmente i suoi obiettivi di deficit per i prossimi tre anni a causa delle crescenti tensioni con la Commissione europea, in attesa delle decisioni delle agenzie di rating, di fronte ai rischi di elezioni anticipate e le preoccupazioni per la sostenibilità del debito”, affermano invece gli esperti di Barclays. Nel report dal titolo “A precarious hard landing” la banca inglese individua le quattro potenziali fonti di volatilità che potrebbero impattare sull’Italia nel breve e medio termine:
– la difficoltà che potrebbe incontrare nei rapporti istituzionali con Bruxelles;
– le possibili risposte che arrivano dalle agenzie di rating;
– la sostenibilità del debito;
– perdita di credibilità.
Equita predica prudenza: incertezza all’agguato
Di fronte a questo scenario Equita predica prudenza sul mercato tricolore. “Restiamo prudenti nella nostra asset allocation (con un investito pari all`89% rispetto ad un neutro di 95%) e riteniamo che nel breve potremmo assistere ad un periodo di incertezza“, commentano gli esperti di Equita, rimarcando che “da un punto di vista valutativo, il Ftse Mib tratta oggi ad uno sconto del 25% sul prezzo e utili rispetto allo Stoxx 600, superiore rispetto alla media storica del 13% degli ultimi 7 anni”. Da Equita ricordano che lo sconto massimo nel periodo è stato del 30% circa a fine agosto, con uno spread Btp-Bund a ridosso dei 300 punti rispetto gli attuali 244.
“Piuttosto che i numeri stessi, ciò che preoccupa i mercati è la sfida del governo populista italiano – afferma Carlo Alberto De Casa, capo analista di ActivTrades -. La loro decisione è vista come un messaggio forte e preoccupante inviato al resto del blocco europeo. E ‘un messaggio chiaro per Bruxelles che questo governo italiano è disposto a sfidare le regole europee”.
“L’effetto domino sui mercati sta colpendo fortemente le azioni, con solo una manciata di aziende tra le prime 40 in verde, per lo più nel settore anelastico del lusso – prosegue De Casa -. La reazione è stata forte anche sul mercato obbligazionario, con uno spread tra bund italiano e tedesco del 13% in quanto gli investitori stanno vedendo un rischio crescente sullo scenario italiano, con agenzie di rating che potrebbero presto tagliare, ancora una volta, il loro giudizio sul debito italiano. Ciò che realmente gli investitori stanno mettendo in discussione a questo punto è se questo possa davvero essere un caso isolato o se l’indisciplina e la sfida siano solo un assaggio di ciò che deve ancora venire dall’Italia e da altri all’interno dell’UE, con conseguenze potenzialmente drammatiche per l’Unione stessa”.