Notizie Notizie Italia Italia: spread giù ma attenzione a prossimi passaggi istituzionali. Ubs WM avverte: basta passo falso far impennare rendimenti

Italia: spread giù ma attenzione a prossimi passaggi istituzionali. Ubs WM avverte: basta passo falso far impennare rendimenti

12 Giugno 2018 11:06

Prosegue la discesa dello spread innescata ieri dalle parole del neoministro dell’Economia, Giovanni Tria, che ha rassicurato gli investitori, soprattutto sul tanto discusso e chiacchierato tema dell’uscita dall’euro e sul mantenimento dei conti pubblici sotto controllo. Sul fronte obbligazionario, questa mattina il differenziale tra il Btp e il Bund a dieci anni si muove sotto quota 230 punti base rispetto ai quasi 270 punti toccati venerdì scorso, con il rendimento che è sceso sotto il 2,8% rispetto al 3,11%.

Al di là dei confini nazionali, sui mercati si guarda allo storico accordo tra Stati Uniti-Corea del Nord (approfondisci la notizia). “Il clima di maggiore distensione si respira anche sui titoli italiani con la parte a breve termine (vero termometro delle tensioni) tornata su valori più contenuti”, commentano gli strategist di Mps Capital Services, ricordando che ora “la parola ora passa alle banche centrali”. Domani sarà il turno della Federal Reserve (Fed) e, a seguire, giovedì e venerdì rispettivamente Banca centrale europea (Bce) e Bank of Japan. L’effetto Tria sembra, invece, essersi esaurito a Piazza Affari. Dopo il balzo di ieri, con il Ftse Mib che ha registrato la miglior seduta del 2018 con un rialzo di oltre il 3%, l’indice milanese si mostra ora incerto (22.061,87 punti, -0,11%).

Attenzione ai prossimi passaggi istituzionali
L’Italia e le azioni del nuovo esecutivo giallo-verde restano sotto osservazione. “Il dibattito politico è concentrato sul debito pubblico mentre sarebbe opportuno vi fosse la tutela del risparmio”, avverte Matteo Ramenghi, chief investment officer di Ubs WM Italia. “Ad oggi, la sostenibilità del nostro debito pubblico è buona – prosegue l’esperto -. L’Italia ha un robusto surplus primario (cioè lo Stato raccoglie più tasse di quanto spenda, senza tener conto degli interessi sul debito), il costo medio del debito è superiore al 3% e questo significa che, prima dell’aumento dei rendimenti registrato nelle ultime settimane, le nuove emissioni consentivano una riduzione della spesa per interessi. Infatti, già da qualche trimestre il rapporto tra debito pubblico e Pil ha imboccato un sentiero di graduale riduzione”.

Certo è che lo scenario rimane incerto. Cruciali, secondo Ramenghi, saranno i prossimi passaggi istituzionali che saranno indicativi della strada che verrà imboccata. Primo importante appuntamento già il 21 giugno quando si riunirà l’Eurogruppo, il 28 giugno il Consiglio Europeo fino ad arrivare alla pubblicazione del Documento di Economia e Finanza a fine settembre e al disegno di Legge di Bilancio ad ottobre. “Basterà un passo falso per far scappare altri investitori e far impennare i rendimenti”, indicano da Ubs WM.

Tonando al Btp Ubs WM Italia sottolineano che offre rendimenti elevati, soprattutto le scadenze più brevi. “Alla luce di quanto esposto sulla sostenibilità del debito, in caso di ulteriori crolli potrebbero esserci opportunità di entrata – afferma Matteo Ramenghi -. Non raccomandiamo i titoli con scadenze remote ma non vediamo nemmeno l’urgenza di ridurne l’esposizione, salvo nei casi di concentrazione eccessiva”. Con riferimento al mercato azionario, Ubs WM Italia ha un posizionamento sottopeso per via dell’impatto che l’incertezza potrà avere sui consumi e sulle decisioni di investimento, nonché per le ricadute dei maggiori rendimenti dei titoli di Stato sui costi di finanziamento delle aziende e dei mutui. Tutti fattori che potrebbero far rallentare l’economia.