Ipo in Europa: rallenta la raccolta nel III trimestre su venti geopolitici. A Milano protagonista l’Aim Italia
In Europa rallenta la raccolta attraverso Ipo. Secondo l’ultimo “Ipo Watch Europe” di PwC sulle Ipo finalizzate in Europa nel corso del terzo trimestre 2018, sulle Piazze finanziarie europee sono sbarcate 64 società rispetto alle 76 del penultimo trimestre dell’anno passato. La raccolta complessiva è stata pari a 3,9 miliardi di euro in calo del 53% rispetto agli 8,3 miliardi dell’anno passato. La Borsa di Londra rimane la più attiva anche nel corso del terzo trimestre, totalizzando 16 Ipo per 1,9 miliardi di sterline, di cui la più significativa Amigo Holdings. Dall’analisa di Pwc emerge che delle 5 maggiori Ipo europee solo una ha superato il miliardo: si tratta di Sig Combibloc Group che si è quotata sulla Borsa svizzera e ha raccolto 1,7 miliardi di euro.
Per Borsa Italiana sono 12 le Ipo, registrando una raccolta pari a 144 milioni. La palma di settore più attivo nel penultimo quater dell’anno va a quello industriale, con 1,8 miliardi di euro pari al 46% della raccolta europea, seguito da quello finanziario che con 1,6 miliardi pari al 41% della raccolta.
“I venti geopolitici contrari e la pausa estiva hanno rallentato l’attività nel terzo trimestre, con valori per le Ipo europee ai livelli più bassi da 2 anni. Il trend per il quarto trimestre si annuncia positivo, poiché la volatilità continua ad essere bassa e ci si aspetta quindi una serie di Ipo importanti”, commenta Lesley Richie, director capital markets & accounting advisory di PwC, aggiungendo che “la debole performance post-vendita di alcune Ipo recenti e la più ampia incertezza intorno ai negoziati sulla Brexit potrebbero dissuadere i potenziali candidati all’Ipo dal completare il processo prima della fine dell’anno”.
Per quanto riguarda l’Italia, nel 2018 si è confermata l’efficacia del mercato Aim per le società di piccole e medie dimensioni e con importanti prospettive di crescita, mentre per il mercato principale, complice l’incertezza macroeconomica che sta caratterizzando il nostro paese, potrebbe essere replicata la negativa performance del 2009, quando furono registrate solo due quotazioni. “Per i prossimi mesi, infatti, la ripresa dei progetti di quotazione, in questo momento sospesi, e l’avvio di nuovi progetti di quotazione, sono nel breve termine strettamente connessi all’evoluzione macroeconomica del nostro paese e nei mesi successivi alle incertezze delle prossime elezioni europee”, aggiunge l’esperto.