Ipo europee: partenza lenta nel 2019. ‘Nexi potrebbe fare da volano per altre operazioni’ (PwC)
Il mondo dei pagamenti digitali sbarca ufficialmente a Piazza Affari con Nexi. La società guidata da Paolo Bertoluzzo debutta oggi sull’Mta di Borsa Italiana, rappresentando la principale IPO 2019 di Piazza Affari. Al termine del collocamento il prezzo di offerta è stato fissato a quota 9 euro per azione. Forte interesse da tutta la comunità finanziaria nazionale e internazionale: sono arrivate richieste per 5,4 miliardi da più di 340 investitori da tutto il mondo. Un segnale importante è arrivato anche dall’Italia, con una partecipazione di più di 100 investitori nazionali.
Ma in attesa del debutto Nexi, come è iniziato il 2019 per le Ipo europee?
Il nuovo anno è stato contrassegnato da una partenza lenta, sotto il peso delle preoccupazioni per il quadro macroeconomico globale e la continua incertezza geopolitica. Nonostante questo scenario, non manca la voglia di quotarsi e si sta ancora assistendo a un buon numero di aziende che si stanno preparando per le IPO nel 2019. A fare il punto della situazione, con le tendenze principali l’analisi “IPO Watch Europe” di PwC sulle IPO finalizzate in Europa nel primo trimestre 2019.
Nel dettaglio, secondo i dati di PwC, in Europa ci sono state 32 IPO che hanno raccolto 0,7 miliardi di euro nei primi tre mesi dell’anno, in calo rispetto ai 13,1 miliardi registrati nel primo trimestre del 2018 con 69 IPO. La Piazza finanziaria più attiva resta quella di Londra con 5 IPO finalizzate per 0,557 miliardi, di cui la più significativa Schiehallion Fund Ltd. A Piazza Affari gli sbarchi sono tutti avvenuti sull’Aim Italia, il mercato di Borsa Italiana dedicato alle Piccole e medie imprese.
6 le IPO (tutte sull’AIM) che ha registrato una raccolta pari a 0,048 miliardi, di cui la più significativa è stata Gear 1. Commentando le performance italiane Alessandro Loizzo, director capital markets & accounting advisory di PwC, dichiara: “In aggiunta alle turbolenze legate al quadro macroeconomico e politico internazionale, in Italia la fiducia delle imprese risente anche dell’incertezza sulle politiche economiche determinate anche dal peso del debito pubblico. Ciononostante, il segmento AIM conferma il suo appeal nei confronti delle società di piccole-medie dimensioni con significative prospettive di crescita, registrando nel primo trimestre del 2019 sei nuove quotazioni e presenta una pipeline per la restante parte dell’anno molto ambiziosa”.
Loizzo sottolinea inoltre come l’operazione Nexi abbia suscitato “una particolare euforia tra gli addetti ai lavori, anche a livello internazionale, e si ritiene possa funzionare da volano per altre operazioni in cantiere”.