Intesa Sanpaolo: utile trimestrale batte le stime. Migliora la qualità del credito
Lieve segno meno poco dopo la pubblicazione dei conti trimestrali per Intesa Sanpaolo, in rosso a 2,91 euro (-0,21%). Il secondo trimestre dell’istituto si è chiuso con un utile netto contabile di 4.337 milioni di euro, comprensivo del contributo pubblico di 3,5 miliardi di euro a compensazione degli impatti sui coefficienti patrimoniali derivanti dall’acquisto di attività e passività di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
Al netto, il dato si è attestato a 837 milioni, contro i 901 milioni del primo trimestre e di un anno prima. Gli analisti avevano stimato una contrazione più consistente a 674,8 milioni. “Risultati in linea con la quota semestrale dell’impegno alla distribuzione di 3,4 miliardi di euro di dividendi cash per il 2017”, riporta la nota di presentazione dei conti.
Il conto economico consolidato dell’istituto guidato da Carlo Messina registra proventi operativi netti pari a 4.348 milioni, in diminuzione del 2,6% rispetto ai 4.464 milioni del secondo trimestre 2016. In questo caso gli analisti avevano stimato 4.316 milioni. Scesi sia i proventi da commissioni (-2%), sia quelli da interessi (-0,9%).
Migliora il trend della qualità del credito: diminuisce il flusso di nuovi crediti deteriorati provenienti da crediti in bonis, “che nel secondo trimestre 2017 registra il valore trimestrale più basso dalla costituzione di Intesa Sanpaolo per il flusso lordo e il secondo valore più basso, dopo il minimo storico del terzo trimestre 2016, per il flusso netto”, scende lo stock di crediti deteriorati, “del 6% al lordo delle rettifiche di valore e del 6,6% al netto delle rettifiche di valore”, quello di sofferenze, “del 6,5% sia al lordo sia al netto delle rettifiche di valore”, e quello di inadempienze probabili.
Dal fronte patrimonializzazione , il common equity ratio pro-forma a regime si attesta al 13% tenendo conto dei dividendi maturati nel semestre.
Nel secondo semestre, rileva la società, è prevista la contabilizzazione della plusvalenza netta di circa 800 milioni di euro derivante dalla cessione di Allfunds.