Notizie Notizie Italia Intesa SanPaolo: focus titolo con utili II trimestre. Il fattore tassi Bce per le banche italiane

Intesa SanPaolo: focus titolo con utili II trimestre. Il fattore tassi Bce per le banche italiane

19 Luglio 2024 16:28

Focus sul trend del titolo Intesa SanPaolo, in attesa della pubblicazione della trimestrale della banca italiana guidata dal ceo Carlo Messina, che sarà resa nota in data 30 luglio.

Prima di Intesa SanPaolo toccherà a UniCredit, che aprirà le danze mercoledì prossimo, 24 luglio.

Oggi il titolo è sotto pressione, segnando un lieve calo sul Ftse Mib di Piazza Affari, attorno a quota 3,6 euro circa.

Positivo il trend sia di breve termine che di lungo periodo:

nell’ultima settimana le azioni di Intesa SanPaolo sono salite dello 0,72%, avanzando del 4,35% su base mensile.

Da inizio anno, dunque YTD, la performance è stata di una crescita di quasi +38%, mentre su base annua il titolo ha riportato un progresso del 44,55%. Negli ultimi tre anni, le azioni sono scattate di oltre il 67%.

Trimestrali banche italiane: dubbio su NII premiati da tassi Bce

Si sta dunque per aprire la tanto attesa stagione delle trimestrali di Piazza Affari e si può dire che, tra i conti che i mercati attenzioneranno in modo più rilevante, ci saranno proprio quelli delle banche italiane, reduci da trimestrali finora di grande successo, che hanno fatto la gioia delle rispettive azioni quotate in Borsa.

Il grande interrogativo, come mette in evidenza l’articolo di Dow Jones Iberian, Italian Banks’ Interest, Fee Income in Focus — Sector Preview, riguarda il trend del NII, ovvero del margine netto di interesse.

E’ questa voce di bilancio, infatti, che ha fatto la fortuna di diverse banche italiane negli ultimi due anni di rialzi dei tassi di interesse anti-inflazione, firmati dalla Bce di Christine Lagarde.

Più che leciti, di conseguenza, i dubbi sulla sostenibilità di quegli utili record che diverse banche italiane hanno incassato nel corso del 2023.

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Di conseguenza, guardando anche alle banche di Spagna e Portogallo il mercato si concentrerà sul margine netto di interesse, o NII, ovvero sulla differenza tra quanto le banche guadagnano con l’erogazione dei prestiti e quanto pagano sui depositi dei clienti.

Per gli esperti, e questa è un’ottima notizia, l’NII è atteso rimanere solido.

Detto questo, e questa è una notizia meno buona, il trend dovrebbe iniziare a puntare verso il basso, sebbene in modo lieve, e a seconda di come si muoveranno i costi legati ai depositi, in un contesto in cui i tassi di interesse rimarranno più alti per un periodo di tempo più lungo.

“Calo NII prezzato dai mercati e compensato da commissioni”

Nessuna paura, però. Secondo gli analisti dell’investment bank Keefe, Bruyette & Woods “questo calo (dell’NII) è prezzato”.

Si prevede inoltre che la flessione del margine netto di interesse “venga in parte compensata da oneri sistemici inferiori e da una ripresa delle commissioni”.

Jefferies fa notare tra l’altro che, molto probabilmente, il margine netto di interesse si sta confermando comunque superiore rispetto a quanto stimato dalle banche nella guidance stilata per il 2024.

Di conseguenza, la stagione degli utili delle banche in generale dell’area euro – in particolare delle banche di Italia, Spagna e Portogallo – potrebbe essere anche caratterizzata anche da annunci di revisioni al rialzo delle stime elaborate dagli stessi istituti di credito sui margini netti di interesse.

KBW ha parlato infatti di una maggiore probabilità di “upgrade per quelle banche i cui outlook non riflettono le aspettative attuali dei mercati e/o per quelle che dovrebberop beneficiare di una crescita dei deposit beta più lenta delle attese, in quanto caratterizzate da un forte franchising di depositi”.

Da segnalare che il deposit beta è un parametro che misura la sensibilità dei costi legati ai depositi di una banca ai cambiamenti dei tassi di interesse di breve termine.

Per esempio, spiega l’NYU, un deposit beta di 0,4 significa che una banca aumenterà i propri tassi sui depositi, in media, di 40 punti base, a fronte di ogni aumento di 100 punti base dei tassi di interesse di breve termine.

Preview Intesa SanPaolo: con tassi Bce upgrade stime NII?

Passando al caso specifico di Intesa SanPaolo e parlando proprio di NII, il consensus di Bloomberg è ottimista:

gli analisti interpellati non escludono neanche la possibilità che l’outlook sull’NII dell’intero 2024 venga rivisto al rialzo dalla banca guidata dal ceo Carlo Messina “nonostante la crescita del 5% per quest’anno, calcolata” dagli esperti.

Gli analisti di Bloomberg Intelligence ritengono, di fatto, che i conti del secondo trimestre di Intesa SanPaolo potrebbero evidenziare “un margine netto di interesse ancora resiliente”, proprio “grazie a “tassi di interesse alti per un periodo di tempo più lungo”.

E che i tassi di interesse rimarranno alti per un periodo di tempo più lungo sembra chiaro, dopo il nulla di fatto annunciato proprio ieri dalla Bce di Christine Lagarde,  che ha seguito il primo taglio mini dall’era in cui a capitanare la banca centrale europea era l’ex presidente del Consiglio Mario Draghi, arrivato il 6 giugno scorso.

Ieri, Lagarde ha preferito fermarsi, in attesa di avere indicazioni più chiare sulla dinamica dell’inflazione, in particolare dell’inflazione dei servizi e dei salari.

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Così facendo, Francoforte ha confermato che le banche dell’Eurozona potranno continuare a beneficiare ancora dell’assist della Bce ai loro margini netti di interesse.

Intesa SanPaolo: gli utili attesi nel II trim. 2024. Occhio al P/E

Tornando a Intesa SanPaolo, il consensus di Bloomberg è per un utile netto, nel secondo trimestre del 2024, pari a 2,295 miliardi di euro per la banca italiana, praticamente piatto rispetto ai 2,301 miliardi incassati nel primo trimestre del 2024.

In this photo illustration an Intesa Sanpaolo bank logo is displayed on a smartphone screen above a notebook next to glasses and a Macbook in Athens, Greece on May 13, 2023. (Photo illustration by Nikolas Kokovlis/NurPhoto via Getty Images)

L’utile operativo è atteso crescere a 3,906 miliardi, rispetto ai 3,341 miliardi dei primi tre mesi del 2024, mentre i ricavi sono stimati a 6,667 miliardi, in lieve calo rispetto ai 6,732 miliardi del primo trimestre.

Gli analisti di Bloomberg prevedono per Intesa SanPaolo anche una disciplina sui costi, che aumenterebbe a loro avviso la credibilità della promessa fatta da Messina di riportare quest’anno “spese stabili”.

Anche l’outlook sulla qualità degli asset è positivo.

E’ tuttavia improbabile che si assista a un ulteriore miglioramento del costo del rischio (CoR) stimato dal consensus, dopo che gli stessi analisti di Bloomberg Intelligence hanno detto di prevedere un calo degli accantonamenti delle riserve, per far fronte a future perdite sui crediti, pari a -7% per quest’anno, partendo dai conti del primo trimestre.

Positivo l’outlook di Bloomberg sul CET 1 Ratio di Intesa SanPaolo, atteso in crescita al 13,4%, mentre “il rapporto cost to income dovrebbe attestarsi vicino al 40%”.

Ma occhio alla voce fee: per gli esperti, è infatti “improbabile che le entrate legate alle commissioni” confermino la solidità riportata nel corso del primo trimestre.

A tal proposito, l’articolo di Dow Jones sottolinea che il mercato guarderà in generale proprio alle banche italiane per capire se siano riuscite a cavalcare l’onda, capitalizzando su quelle performance solide delle commissioni riportate nel primo trimestre.

“Rispetto alle rivali europee, i loro business sono infatti orientati molto a quei prodotti che generano commissioni”.

Per quanto riguarda il trend del titolo Intesa SanPaolo, Bloomberg indica un rapporto prezzo-valore di libro pari a 1,1 volta, associato a un ratio price-to-earnings (P/E) vicino a 8 volte: valori che, segnalano gli esperti, sono superiori a quelli delle altre banche europee.