Notizie Notizie Mondo Intermonte: uno storno dell’azionario Usa può aiutare la Fed contro l’inflazione

Intermonte: uno storno dell’azionario Usa può aiutare la Fed contro l’inflazione

11 Luglio 2023 16:08

Nel secondo semestre dell’anno l’economia Usa potrebbe entrare in recessione tecnica, anche a causa di un calo controllato della liquidità indotto dalla Fed. È quanto afferma Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte, nel report “Eventi&Commenti: scenario secondo semestre, con Fed vs consumatori Usa rinvigoriti dal rally azionario”. Ecco le sue considerazioni sul sentiero dell’economia e dell’equity statunitense nei prossimi mesi.

Intermonte prevede rallentamento economia Usa a fine 2023

Lo scenario macro in rallentamento potrebbe portare una recessione tecnica degli Stati Uniti tra il terzo e il quarto trimestre, oppure tra l’ultimo trimestre del 2023 e il primo del 2024. Secondo Cesarano, la frenata dell’economia Usa sarà determinata dall’impatto ritardato del rialzo dei tassi, da una riduzione dell’effetto ricchezza indotto dalle borse e da un minore utilizzo del credito al consumo.

Il freno principale dovrebbe essere un calo controllato della liquidità da parte della Fed, accompagnato da eventuali trimestrali sotto le attese e non più supportate da generose politiche di remunerazione degli azionisti. I tassi di mercato oltre l’anno potrebbero gradualmente ridursi, soprattutto sulla parte a breve/medio termine, riflettendo le aspettative di tagli dei tassi e inducendo una normalizzazione progressiva della curva dei rendimenti, attualmente invertita tra scadenze di breve e di lungo termine.

Dopo qualche settimana estiva di realizzi, la parte finale dell’anno dovrebbe comunque essere positiva, in vista di un atteggiamento più morbido delle banche centrali in ottica 2024. Questo anche per evitare che la restrizione (soprattutto di liquidità) soffochi l’economia e, anzi, predisporla ad un recupero nel corso del 2024, in vista delle elezioni presidenziali Usa di novembre.

L’aumento dei tassi non ha frenato i consumi

Negli ultimi mesi, secondo l’analisi di Intermonte, l’effetto ricchezza per i consumatori Usa è molto aumentato, supportato dal rally azionario della prima metà dell’anno. Questo ha a sua volta rinvigorito i consumi, mantenendo elevate le pressioni inflazionistiche e complicando il compito della Fed per ridimensionare la crescita dei prezzi.

Anche per questi motivi, la Fed ha in programma di alzare ancora i tassi e i funzionari non hanno escluso altre due strette da 25 punti base. Tuttavia, Cesarano pone l’accento sulla leva “spuntata” dei tassi: “utilizzarla oltre un certo livello potrebbe riportare a galla rischi di stabilità finanziaria, visto che ad esempio le banche regionali dipendono ancora molto dalle linee di liquidità speciali messe a disposizione dalla Fed”.

Ecco allora che la banca centrale potrebbe decidere di agire in misura maggiore sul fronte della liquidità, cercando di “ottenere uno storno controllato dei listini, in modo da smussare l’effetto ricchezza generato dalle borse”.

Troppa liquidità nel primo semestre

Nel primo semestre di quest’anno l’azionario ha messo a segno un rally inaspettato, poco partecipato dai gestori globali e molto dal retail Usa, trainato dal comparto tecnologico con una forte concentrazione in pochi titoli (soprattutto quelli legati all’AI).

Intermonte sottolinea come questo rialzo sia avvenuto malgrado un continuo aumento dei tassi di interesse da parte delle banche centrali e un’inversione prolungata della curva dei rendimenti. La vera differenza con l’anno precedente è stata quindi determinata dalla liquidità, che nel 2023 è mediamente salita negli Usa.

La crisi bancaria ha spinto la Fed a interrompere momentaneamente la riduzione del bilancio, mentre il rialzo delle borse ha alimentato la ricchezza dei consumatori, traducendosi in un miglioramento della fiducia e in un utilizzo intenso del credito al consumo, nonostante l’impennata dei tassi. Per questi motivi, dopo aver alzato pericolosamente i tassi, il focus della banca centrale potrebbe ora spostarsi più sulla liquidità.

Il 14 luglio revisione del Nasdaq 100

Al fine di ridurre l’eccessiva concentrazione dell’indice Nasdaq 100, questo venerdì (14 luglio) verrà annunciato un ribilanciamento straordinario per redistribuire i pesi dei titoli all’interno del paniere.

Questo potrebbe contribuire a indurre uno “storno controllato dei listini” e “smussare l’effetto ricchezza generato dalle borse”. Le modifiche costringeranno i fondi di investimento ad adeguare i loro portafogli, vendendo le azioni delle società il cui peso all’interno dell’indice verrà ridimensionato.

L’annuncio nella seduta di ieri ha innescato una parziale correzione dei colossi tecnologici di Wall Street, molti dei quali evidenziano performance monstre da inizio anno.