Inflazione UK vola oltre 10%, il picco non ancora raggiunto. Si prospetta un caldo autunno dei prezzi
I venti di crisi economica continuano a soffiare sul Regno Unito che ha visto ancora una volta surriscaldarsi l’inflazione sui massimi da oltre 40 anni. E le prospettive non sembrano rosee: pare che il picco non sia stato ancora raggiunto e potrebbe essere toccato nei prossimi mesi. In particolare, secondo le stime della Bank of England l’inflazione potrebbe raggiungere un picco di oltre il 13% in autunno. I rincari così elevati delle bollette energetiche delle famiglie da qui al prossimo aprile indicano che l’inflazione dovrebbe superare il 12% da ottobre in poi. Numeri e previsioni che potrebbero spingere la Bank of England (BoE) ad agire nuovamente sui tassi, con una stretta a settembre di 50 punti base.
I numeri di oggi
Ennesima accelerazione dell’inflazione nel Regno Unito che, nel mese di luglio, è salita più delle attese ed è andata oltre la soglia del 10% per la prima volta dal 1980, con l’aumento dei prezzi alimentari che ha pesato più di altre voci. Nel dettaglio, stando ai dati diffusi dall’Office for National Statitics, il mese scorso l’indice dei prezzi al consumo è schizzato al 10,1% su base annua contro il 9,8% su base annua indicato dal consensus Bloomberg. A giugno era stata del 9,4%. Su base mensile il dato ha lievemente rallentato, segnando un +0,6% dal precedente +0,8% (consensus Bloomberg a +0,4%).
“Il mese prossimo, l’inflazione complessiva sembra destinata a scendere al di sotto del 10% in scia a un calo di quasi il 7% dei prezzi medi di benzina/diesel, che è arrivato troppo tardi per condizionare i dati di luglio – sottolinea James Smith, developed markets economist di ING – Questa è solo una tregua temporanea, con l’aumento del 75% del tetto energetico delle famiglie che incombe a ottobre. Anche se non è ancora del tutto chiaro come l’Office for National Statistics tratterà lo sconto di 400 sterline del governo per le bollette delle famiglie, questo rincaro dei costi di elettricità/gas sembra destinato a portare l’inflazione al di sopra del 12% entro la fine dell’anno”. “Successivamente l’impatto energetico si dissiperà gradualmente e infatti entro il 2024, l’inflazione probabilmente riuscirà ad attestarsi un po’ al di sotto dell’obiettivo del 2% fissato dalla Banca d’Inghilterra. Sempre supponendo che i prezzi dell’energia inizino effettivamente a scendere gradualmente a partire dalla metà del 2023”, sottolinea l’esperto della banca olandese.
Le mosse della BoE, ecco cosa la guiderà realmente
Numeri che finiranno sul tavolo della BoE che tornerà a riunirsi a settembre, con gli analisti orientati per un rialzo di 50 punti base dopo la mossa di agosto. Il 3 agosto la Bank of England ha annunciato di avere alzato i tassi del Regno Unito di 50 punti base, al ritmo più forte degli ultimi 27 anni, all’1,75%, a conferma della sua lotta sempre più aggressiva contro l’inflazione UK. La stretta monetaria è stata la più consistente dal 1995.
“Saranno le pressioni salariali ad influenzare in maniera forte il processo decisionale della Banca d’Inghilterra nei prossimi mesi – afferma Smith -. Come visto ieri, i salari (almeno in termini nominali) hanno uno slancio decente in questo momento, ma c’è molta incertezza su quanto stia diminuendo la domanda di lavoro e su quanto stia migliorando l’offerta. Nel breve termine, la carenza di competenze rimane un grosso problema per le aziende”. Alla luce di questo scenario, per ora, ING si attende un altro aumento del tasso di 50 pb a settembre. “Non escludiamo un altro aumento a novembre, anche se questo dipende fortemente dalla risposta fiscale del nuovo premier a settembre”, conclude.